Haiti, il premier Henry rassegna le dimissioni. Si avvia la transizione
Paola Simonetti - Città del Vaticano
Arriva dallo stesso premier haitiano, Ariel Henry, la conferma delle sue dimissioni dalla guida del governo del Paese caraibico in un colloquio telefonico con il capo della diplomazia statunitense, Antony Blinken. La notizia del suo abbandono è giunta durante l’incontro a porte chiuse ieri, lunedì 11 marzo, in Giamaica con funzionari degli Stati Uniti e membri della Comunità dei Caraibi, dove si è discusso di come arginare l’ondata di violenza con la quale le bande armate tengono in scacco Haiti, Paese ormai nella morsa di una spaventosa crisi umanitaria.
La fase della transizione
Il presidente di turno della Comunità dei Caraibi, Irfaan Ali, ha precisato che le dimissioni del leader haitiano non saranno effettive se non prima di aver creato un consiglio presidenziale di transizione e nominato un premier ad interim. "Voglio ringraziare il primo ministro, Henry, per il suo servizio ad Haiti - ha dichiarato Ali -. Penso che siamo tutti d'accordo: Haiti è sull'orlo del disastro. Dobbiamo intraprendere un'azione rapida e decisiva”.
L’accoglienza degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti hanno intanto fatto sapere che il premier dimissionario haitiano sarà il benvenuto sul territorio americano qualora volesse proseguire la sua permanenza a Porto Rico, dove si era rifugiato in esilio forzato, ma da dove era stato trasferito sotto scorta dall’Fbi in luogo segreto. Nei giorni scorsi la Repubblica Dominicana, confinante con Haiti, non aveva autorizzato l'atterraggio dell'aereo privato, con cui Henry aveva cercato di entrare nel Paese caraibico.
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