Medio Oriente, 17 morti per i raid israeliani sulla Striscia di Gaza
Gianmarco Murroni - Città del Vaticano
Sono 17 le vittime dei raid di Israele che nelle ultime ore hanno colpito tre abitazioni a Deir al-Balah e a Jabalia, rispettivamente nel centro e nel nord della Striscia di Gaza. Altre decine di persone sono rimaste ferite. I bombardamenti seguono gli attacchi di ieri che, secondo quanto riferito da Hamas, hanno portato alla morte di 7 ostaggi israeliani. La fazione islamica ha affermato che "il numero dei prigionieri che sono stati uccisi come risultato delle operazioni militari dell'esercito israeliano nella Striscia superara i settanta". Il ministero della Salute a Gaza, gestito da Hamas, ha fatto sapere che almeno 30.228 palestinesi sono morti e 71.377 sono rimasti feriti dall'inizio della guerra.
Usa chiede indagine su strage a Gaza
La Casa Bianca, intanto, chiede a Israele di indagare sulla morte di almeno 115 persone a Gaza City, dopo che le truppe israeliane hanno aperto il fuoco mentre i civili aspettavano la consegna di aiuti alimentari. "Abbiamo chiesto al governo israeliano di indagare ed è nostra opinione che stia prendendo la cosa sul serio e che stia investigando su ciò che è accaduto, in modo da evitare che tragedie come questa si ripetano", ha spiegato il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale John Kirby.
Tregua sulla Striscia
Proseguono anche i lavori diplomatici per arrivare a una tregua sulla Striscia: "Stiamo cercando di raggiungere un accordo tra Israele e Hamas che preveda la restituzione degli ostaggi ed il cessate il fuoco immediato a Gaza per almeno le prossime sei settimane, così da consentire l'aumento degli aiuti alla popolazione", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, durante l'incontro con la premier italiana, Giorgia Meloni, alla Casa Bianca. Gli Stati Uniti, inoltre, dovrebbero iniziare a consegnare aiuti a Gaza tramite lanci da aerei militari. Il Pentagono dovrebbe avviare la campagna umanitaria nei prossimi giorni.
Tensione tra Israele e Libano
Nel frattempo, continua a crescere la tensione tra Israele e Libano: un drone israeliano ha colpito e distrutto un veicolo nell'area di Naqoura, nel Sud del Paese. Nell’attacco, sono rimaste uccise tre persone. Secondo le prime informazioni, all'interno del mezzo ci sarebbe stato un alto funzionario di Hezbollah. Altri attacchi hanno colpito alcune postazioni sempre nel sud, uccidendo diversi membri del movimento sciita. “Il Libano è pronto per una guerra con Israele”, ha dichiarato il ministro degli esteri uscente libanese Abdallah Bou Habib.
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