Il Parlamento europeo approva il Nuovo Patto Migrazione ed Asilo
Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano
Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 10 aprile, il Parlamento europeo ha approvato la riforma del “regolamento di Dublino”, votando a favore del Nuovo Patto di Immigrazione ed Asilo. Sul tema dell’immigrazione i governi e l’Unione europea avevano già trovato un accordo di massima lo scorso dicembre. Si attende adesso il voto favorevole del Consiglio dell’Unione Europea, l’organo in cui siedono i rappresentanti dei governi dei 27 Paesi membri, la cui decisione è attesa entro la fine di questo mese.
Le misure previste dal Patto
In prima battuta, il Patto introduce due percorsi di richiesta di asilo. Il primo, utilizzato fino ad oggi, prevede una durata di un eventuale processo di espulsione pari a diversi mesi. Il secondo percorso di richiesta asilo - ed è una novità del nuovo documento - stabilisce, invece, un iter più immediato, di massimo 12 settimane, durante le quali le persone migranti saranno ospitate in apposite strutture. La scelta su quale procedura intraprendere dipende dal profilo del singolo soggetto, con un apposito screening alla frontiera. Se la domanda non viene accolta, i migranti dovranno essere rimpatriati o collocati in “Paesi terzi”, tra i quali Libia, Turchia e Tunisia. Una novità sarà il meccanismo obbligatorio di solidarietà, per il quale tutti gli Stati sono chiamati a partecipare all’accoglienza. E’ stata introdotta, infatti, la possibilità per gli Stati che rifiutano l’ingresso delle persone, di versare una quota in denaro in un fondo comune che andrà per i rimpatri. Da qui in poi, dunque, la nazione di primo approdo dovrà raccogliere la domanda di asilo, gestire la persona e la pratica in tempi rapidi, ma potrà contare su l’aiuto degli altri Paesi membri, in termini di ricollocamento o di contributo economici.
Le reazioni all’approvazione del Patto Migrazione ed Asilo
L’approvazione della riforma ha visto il plauso delle fazioni moderate di centrodestra e centrosinistra, ma ha registrato anche forti critiche dalle forze di destra e sinistra, che considerano le misure troppo morbide e svantaggiose per i loro Paesi. Anche le reazioni delle organizzazioni non governative sono contrastanti. Per l’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, il patto rappresenta un passo avanti per una migliore gestione delle politiche migratorie. “Accolgo con favore l’adozione del Patto dell’Ue sulla migrazione e l’asilo da parte del Parlamento europeo, un grande passo avanti verso un sistema di asilo più efficace e condiviso”, scrive su X l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi. Per Amnesty International, però, il patto porterà ulteriori sofferenze umane. Le misure della riforma, non garantirebbero la giusta protezione ed il rispetto dei diritti umani delle persone migranti. Eve Geddie, direttrice dell'Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International, parla invece di "un'occasione persa per mostrare una vera leadership globale in favore della protezione delle persone rifugiate e della costruzione di percorsi sicuri, equi e degni per raggiungere l'Europa, in cerca di salvezza o di opportunità''.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui