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Un bombardamento israeliano a Gaza City Un bombardamento israeliano a Gaza City  (AFP or licensors)

Medio Oriente, Israele si prepara ad un possibile attacco iraniano

Si fa sempre più concreta la possibilità di un'offensiva contro Israele, dopo l’attentato al consolato di Damasco, la settimana scorsa, dove hanno perso la vita 16 persone e un generale dei pasdaran, la cui responsabilità è stata attribuita ad Israele. Anche la Casa Bianca ha deciso di limitare gli spostamenti dei diplomatici americani nel Paese in guerra, per motivi di sicurezza. Intanto l’FBI lancia l’allarme di un possibile attentato negli Stati Uniti, simile a quello avvenuto a Mosca

Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano

Israele si sta preparando a fronteggiare un attacco diretto dell’Iran che potrebbe avvenire nelle prossime 24/48 ore. Lo riporta il Wall Street Journal, sottolineando, tuttavia, che le fonti iraniane non fanno riferimento ad alcuna decisione presa. A far crescere il timore di un allargarsi del fronte di guerra, dopo gli allarmi lanciati dagli Stati Uniti negli scorsi giorni, c’è anche la decisione di una delle più importanti compagnie aeree europee, la Lufthansa, di fermare i voli verso Israele fino a domenica prossima. Inoltre, si attende l’arrivo a Tel Aviv, del Capo del Comando Centrale Usa, Michael Kurilla, che sancisce l’impegno di Washington con il Paese in guerra, confermato anche dal presidente Joe Biden. Anche il premier Benjamin Netanyahu, alludendo alla minaccia iraniana, ha ribadito che Israele si sta preparando "per scenari di sfide che provengono da altri luoghi".

Allarme dell’FBI per un possibile attentato terroristico

Cresce la preoccupazione negli Stati Uniti per un possibile attentato terroristico nel Paese. Il direttore dell’FBI, Christopher Wray, ha espresso profonda preoccupazione per l’azione terroristica di individui o piccoli gruppi in patria. “E’ sempre più preoccupante il potenziale per un attacco coordinato qui in patria, simile all’attacco dell’ISIS-K che abbiamo visto in Russia un paio di settimane fa”, ha detto Wray, sostenendo la necessità di evitare qualsiasi tagli al budget del dipartimento della Giustizia. Un primo falso allarme è scattato lo scorso mercoledì a Philadelphia in un evento con mille persone per la fine del Ramadan, con una sparatoria, senza morti, risultata poi scatenata da due bande giovanili rivali.

Timore per gli ostaggi israeliani

Crescono i timori anche per la sorte degli ostaggi israeliani, ancora detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. Funzionari statunitensi, stando a quanto riportano le agenzie internazionali, temono infatti che solo alcune delle persone rapite lo scorso 7 ottobre potrebbero essere ancora vive. Secondo alcune stime, sono ancora 129 gli ostaggi nelle mani di Hamas. Le forze di difesa israeliane hanno confermato la morte di 34 di questi ma, scrive il Wall street journal, "funzionari israeliani e americani stimano in privato che il numero di morti potrebbe essere molto più alto". Intanto continuano i bombardamenti dell’esercito Israeliano. 

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12 aprile 2024, 09:34