In Kenya crolla una diga per il maltempo: decine le vittime
Giulia Mutti – Vatican News
Le conseguenze dei cambiamenti climatici si vedono concretamente in Kenya. Alluvioni e smottamenti hanno colpito senza sosta il Paese africano, causando circa 170 vittime e la perdita dell'abitazione per 28 mila famiglie. Le perturbazioni in atto hanno causato ieri il cedimento di un vasto terrapieno a nord della capitale Nairobi. Intanto, per affrontare l'emergenza, il presidente Ruto ha convocato oggi una riunione speciale di gabinetto per discutere le misure aggiuntive che il governo adotterà per assicurarsi che i cittadini, vittime delle inondazioni causate dai cambiamenti climatici, siano assistiti.
Il crollo della diga
La furia dei temporali ha spazzato via nella notte scorsa la diga naturale di Mai Mahiu. Una tragedia immane che, secondo le autorità locali, potrebbe aver causato oltre 120 morti. "Le ricerche dei dispersi proseguono", ha riferito il capo della polizia Samuel Ndanyii, al Daily Nation, precisando che il bilancio delle vittime - sinora una cinquantina - è purtroppo ancora provvisorio. La diga che ha ceduto è quella di Old Kijabe formatasi naturalmente nel corso dei decenni, dopo la costruzione di una linea ferroviaria da parte delle autorità coloniali britanniche. Ma già nella notte tra domenica e lunedì i suoi contrafforti di terra hanno cominciato a cedere. "L'acqua è arrivata ad alta velocità e ha spazzato via molte case e veicoli. Non abbiamo mai visto inondazioni così devastanti da quando siamo nati qui a Mai Mahiu", hanno raccontato alla Bbc testimoni oculari.
La reazione del governo
Il governo di Nairobi ha intanto posticipato l'apertura delle scuole in tutto il territorio nazionale, poiché, secondo i meteorologi, si prevede che arriveranno ulteriori perturbazioni nei prossimi giorni. Il presidente Ruto ha invitato i Paesi più ricchi ad aumentare i contributi al fondo della Banca Mondiale per aiutare lo sviluppo africano e la lotta contro il cambiamento climatico. Ha esortato, inoltre, i Paesi donatori ad aumentare i loro contributi ad almeno 120 miliardi di dollari nel 2024, dai 93 miliardi di dollari raccolti nel 2021.
Gli appelli dell’Onu
Anche il segretario generale all'Onu, Antonio Guterres, ha ribadito l'impegno delle Nazioni Unite a sostenere il governo del Kenya alle prese con le inondazioni. "Dalla fine dell'anno scorso – ha dichiarato il portavoce di Guterres – le forti piogge hanno avuto un impatto sulla vita di 600 mila persone in Kenya. Intanto, le agenzie umanitarie – ha aggiunto – hanno portato aiuti a circa 25 mila persone che si trovano in emergenza, ma ancora molto va fatto”.
I danni delle mutazioni climatiche
L’effetto del cambiamento climatico non ha colpito solo il Kenya. Secondo le stime del governo e delle Nazioni Unite, da gennaio in Tanzania sono morte almeno 155 persone; mentre in Burundi, uno dei Paesi più poveri del mondo, 96 mila persone sono state sfollate dopo mesi di piogge ininterrotte. Neanche l'Etiopia è stata risparmiata dalle precipitazioni. Nella capitale Addis Abeba, quattro persone hanno perso la vita per le inondazioni e in Uganda le autorità hanno segnalato almeno due morti.
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