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Zona di guerra a Rafah, nella Striscia di Gaza Zona di guerra a Rafah, nella Striscia di Gaza

Medio Oriente, Israele accelera su ingresso a Rafah. Nuovi raid sulla Striscia di Gaza

L’esercito israeliano continua i preparativi per l'operazione di terra nella città nell'estremo sud della Striscia. Intanto, almeno tre persone sono state uccise e diverse altre ferite in un attacco aereo che ha colpito un edificio residenziale della zona. Appello dell’Onu: “Necessario organizzare un flusso sostenuto di beni per la popolazione palestinese”

Gianmarco Murroni - Città del Vaticano

Dopo mesi di annunci e frenate, Israele sembra di nuovo sul punto di intraprendere l’incursione di terra a Rafah, dove sono sfollati oltre un milione di palestinesi in fuga dalla guerra. L'esercito israeliano si prepara a un’operazione su due fronti: a sud, nella Striscia di Gaza, e a nord, al confine con il Libano, costantemente preso di mira dai razzi di Hezbollah. Nella notte almeno tre persone sono state uccise e diverse altre ferite in un attacco aereo israeliano che ha colpito un edificio residenziale a Rafah: il bilancio delle vittime nell’enclave palestinese dal 7 ottobre è di oltre 34 mila morti e 77 mila feriti, il Ministero della Sanità locale gestito da Hamas.

Nuovi aiuti umanitari

"Il governo israeliano ha assunto diversi impegni per migliorare la distribuzione degli aiuti a Gaza e sono stati compiuti numerosi passi, tra cui un aumento del volume degli aiuti sdoganati, l'apertura temporanea del valico di Erez e del porto di Ashdod, un aumento dei camion che entrano a Gaza direttamente dalla Giordania. Sebbene l'attuazione di alcune misure sia in corso, sono necessari ulteriori passi definitivi per impostare un flusso sostenuto di beni in termini di volume, necessità e portata". Lo ha detto Sigrid Kaag, coordinatrice umanitaria e della ricostruzione Onu per Gaza. "Considerata la portata della distruzione e della sofferenza umana - ha aggiunto il funzionario - L'Onu è in contatto con il governo israeliano su altre misure che necessitano di un'attuazione urgente o continua, tra cui questioni relative alle procedure dei posti di blocco, autorizzazioni tempestive per consentire che i movimenti dei convogli umanitari avvengano come previsto, approvazione di ulteriori dispositivi di comunicazione, veicoli blindati e pezzi di ricambio per attrezzature critiche. È altrettanto urgente - ha concluso - l'accordo sull'evacuazione medica e delle vittime".

Indagine su fosse comuni

Intanto cresce la preoccupazione per le accuse rivolte a Israele per il caso dei corpi sepolti in fosse comuni nei dintorni degli ospedali di Gaza. Lo Stato ebraico continua a negare una sua responsabilità, spiegando che l'esercito ha disseppellito cadaveri sepolti in precedenza mentre cercava i corpi di ostaggi uccisi. Anche l'Ue si è unita al coro di chi chiede "un'indagine indipendente su tutti i sospetti e tutte le circostanze" relative alle fosse comuni, "perché tutto questo crea l'impressione che potrebbero essere state commesse violazioni dei diritti umani internazionali". Sulla stessa linea gli Stati Uniti: “Sono molto inquietanti le notizie sul ritrovamento di fosse comuni all'interno del complesso dell'ospedale di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza”, ha affermato il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan.

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25 aprile 2024, 07:53