Medio Oriente, raid israeliani a Rafah: 7 morti. Razzi sulla Galilea
Gianmarco Murroni - Città del Vaticano
Non si ferma la violenza a Gaza: un attacco israeliano ha colpito ieri sera una struttura residenziale nella città di Rafah, nel sud della Striscia, provocando 7 vittime, tra cui una donna e tre bambini. A riferirlo è l'agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui l’edificio ospitava un gruppo di sfollati. Oggi il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà per valutare la situazione nella regione, mentre per domani è previsto il voto sulla risoluzione che consentirebbe allo Stato palestinese di diventare membro a pieno titolo dell'Onu: gli Stati Uniti hanno annunciato che useranno il diritto di veto. Intanto, i leader europei, riuniti in un vertice straordinario a Bruxelles, hanno riaffermato la necessità di un cessate il fuoco immediato a Gaza. "Il Consiglio europeo ribadisce il suo impegno per porre fine senza indugio alla crisi a Gaza e attuare la risoluzione 2728 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, anche attraverso il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e la fornitura di un accesso completo, rapido, sicuro e senza ostacoli agli aiuti umanitari su larga scala per i palestinesi bisognosi. Siamo a favore di una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati", evidenziano i capi di Stato e Governo.
Risposta all’Iran
Benyamin Netanyahu va avanti per la sua strada e prepara la risposta all'attacco dell'Iran, nonostante le forti pressioni internazionali contrarie. "Apprezzo tutti i tipi di suggerimenti e consigli, ma voglio che sia chiaro: prenderemo le nostre decisioni e lo Stato di Israele farà tutto il necessario per difendersi", ha chiarito il premier israeliano dopo aver incontrato il ministro degli Esteri britannico David Cameron e la collega tedesca Annalena Baerbock, arrivati a Gerusalemme per chiedere di evitare un'escalation nella regione. Ma le dichiarazioni che arrivano da Teheran non sono incoraggianti. "L'attacco di rappresaglia dell'Iran contro Israele - ha avvertito il presidente iraniano Ebrahim Raisi - è stata un'azione limitata e punitiva. Se verrà intrapresa qualsiasi azione contro i nostri interessi, la risposta dell'Iran sarà molto più dura".
Tensione con il Libano
Non accenna a diminuire neanche la tensione tra Israele e Libano. In un attacco rivendicato da Hezbollah, 14 soldati e 4 civili israeliani sono stati feriti nella cittadina di frontiera di Arab al-Aramshe. L'aviazione israeliana ha risposto colpendo la valle orientale della Bekaa nella regione di Baalbek, roccaforte dei miliziani sciiti. Al momento non si segnalano vittime. "Qualsiasi tipo di vendetta da parte di Israele nei confronti dell'Iran porterà probabilmente una guerra più ampia", ha dichiarato il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, dicendosi preoccupato da una possibile escalation che "potrebbe coinvolgere Libano, Siria e Giordania”. Habib ha detto di sperare in un cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele, aggiungendo che il governo di Beirut "molto probabilmente sosterrebbe un'iniziativa dell'Onu in questa direzione". "La creazione dei due Stati è la soluzione della maggior parte dei problemi in Medio Oriente", ha concluso il ministro libanese.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui