Save the Children, è allarme per i minori vittime di violenza domestica o assistita
Jessica Jeyamaridas – Città del Vaticano
Nel 2023 sono stati più di 5.000 i minori conviventi direttamente o indirettamente coinvolti in episodi di violenza "domestica o di genere" sulle donne. 2.100 sono state le richieste di aiuto giunte alle Forze di Polizia per presunta violenza subita direttamente dai minori. E nella maggior parte dei casi si parla di bambini pari o al di sotto dei dieci anni di età. L'elaborazione inedita di questo grave fenomeno da parte di Save the Children, in collaborazione sperimentale con il Servizio Analisi Criminale, mostra numeri preoccupanti, che, tra l'altro, indicano in 13,793 le richieste di aiuto e intervento per episodi di “violenza domestica o di genere” subita dalle donne in Italia.
I segni psicologici della violenza sono indelebili
“I dati messi a disposizione dal Servizio Analisi Criminali - dichiara Raffaela Milano, Direttrice Ricerca e Formazione di Save the Children Italia - sono particolarmente significativi per esplorare un fenomeno, quello della violenza subita dai minori all’interno delle pareti domestiche". Milano sottolinea soprattutto la gravità di questo tipo di violenza, "non solo per quei bambini e bambine che ne sono vittime dirette, ma anche per quelli che assistono e sono testimoni dei comportamenti violenti perpetrati ai danni della propria madre". Anche la violenza assistita lascia, infatti, "ferite profonde difficilmente superabili”. I bambini spesso sono i testimoni involontari di violenza domestica, questo comporta spesso gravi conseguenze sul loro sviluppo psico-fisico, che si possono trascinare anche da adulti. La paura costante, il senso di impotenza e l’incapacità di reagire segnano la crescita di queste giovani vite. L’impatto psicologico è devastante quando si vedono le proprie madri uccise per mano dei loro padri.
La violenza ai danni delle donne
Nell’ambito degli interventi classificati per “presunte violenze domestiche/di genere” nei quali la presunta vittima è di sesso femminile - si legge nella ricerca - solo nell’1,5% dei casi l’autore risulta sconosciuto alla vittima. Nel 61,5% dei casi, il responsabile risulta legato alla vittima da una relazione di tipo sentimentale. Nel 42% di questi episodi di violenza operate da coniugi/partner/conviventi a discapito delle donne, risultano esserci minori coabitanti.
L’impegno di Save the Children
Alla luce di tali dati, appare "necessario sviluppare la capacità di captare tempestivamente ogni possibile segnale di disagio", spiega Stefano Delfini, Direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. La violenza assistita e gli abusi sui minori sono, indica ancora Delfini, "ambiti particolarmente insidiosi e difficili da cogliere", di qui la necessità anche di fare squadra. Save the Children Italia, è da sempre impegnata con progetti di prevenzione e protezione delle donne vittime di violenza, dei loro figli vittime di violenza assistita e dei minori orfani di femminicidio.
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