Ucraina, nuovi raid su Odessa e Kharkiv. Tensione tra Nato e Cremlino
Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano
“La Nato è coinvolta nel conflitto in Ucraina: le nostre relazioni sono ormai scivolate al livello di un confronto diretto". Queste le parole del portavoce del presidente russo, Vladimir Putin, Dmitrij Pescov, che ha cercato di alzare l’asticella della tensione, ormai non più latente, tra l’Alleanza e il governo russo. Ma la Nato nega ci sia alcuna escalation nel suo coinvolgimento nella guerra in Ucraina. Di fatto, gli alleati aiutano il Paese ma non quanto basta. Se la Nato "non sarà in grado di mobilitare maggiore sostegno", lo scenario più probabile è che la Russia "continuerà ad avanzare", ha avvertito Jens Stoltenberg, sottolineando che sono necessari "nuovi aiuti immediati". Anche dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, arriva una rinnovata richiesta di soccorso: "Non voglio rovinarvi la festa di compleanno - ha detto - ma in Ucraina la gente muore”. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, rispondendo ai giornalisti di Bruxelles, ha sottolineato che il sostegno al Paese in guerra è solido e che l’Ucraina diventerà presto membro dell’Allenza.
Sul terreno di guerra
Intanto sul terreno di guerra continua la massiccia offensiva dell’esercito russo in Ucraina. Ad Odessa, una serie di esplosioni sono state avvertite durante un raid aereo con droni. A Kharkiv, raid dell’esercito russo hanno colpito la città intorno all'una di notte ora locale, danneggiando diverse abitazioni e un grattacielo di 14 piani. Lo ha dichiarato il governatore dell'Oblast di Kharkiv su Telegram. Tra le vittime, come riporta The Kyiv Independent, ci sono tre operatori del Servizio di Emergenza che si trovavano sul posto per i soccorsi in risposta a un precedente attacco russo. In totale, sono state segnalate 12 feriti e 4 persone uccise.
La denuncia dell’Unicef per i bambini uccisi dalle mine antiuomo
Oggi ricorre Giornata Internazionale per la sensibilizzazione sulle mine e l'assistenza nell'azione contro le mine. In questa occasione, l’Unicef ricorda che l'Ucraina è tra i Paesi più contaminati dalle mine antiuomo inesplose, con circa il 25% del suo territorio contaminato, inoltre, da residuati bellici esplosivi. I bambini ucraini – sottolinea l'organizzazione Onu per l'infanzia - soffrono per gli effetti delle munizioni a grappolo utilizzate in guerra, che sono state vietate a livello mondiale a causa dei danni immediati e a lungo termine che causano ai civili. Negli ultimi due anni di guerra in Ucraina, la missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite nel Paese est-europeo ha confermato che le mine e altri ordigni esplosivi hanno causato 124 vittime civili tra i bambini, di cui 25 uccisi e 99 feriti.
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