In Africa, continente più giovane, è necessario investire sui ragazzi In Africa, continente più giovane, è necessario investire sui ragazzi  (AFP or licensors)

Africa, investire sull'istruzione dei giovani per un futuro di speranza e giustizia

“Shifting Perspectives, unlocking Africa's youth potential” è il tema dell'incontro odierno organizzato da Save the Children. L’evento si concentra sull’importanza della cooperazione internazionale, con un focus specifico sul Continente africano. L’obiettivo è quello di trovare il modo migliore per sostenere i ragazzi nello sviluppo del loro potenziale e comprendere le loro esigenze e aspirazioni. Il Ministro della Sierra Leone: “I giovani sono il motore della crescita"

Jessica Jeyamaridas – Città del Vaticano

“Impossible 2024” è l'evento in corso all'Acquario di Roma, promosso da Save the Children. L'iniziativa rappresenta un'importante occasione di confronto tra giovani, istituzioni, rappresentanti del mondo della cultura, dell'imprenditoria e del terzo settore con l'obiettivo di affrontare le sfide legate ai diritti dei bambini e degli adolescenti, sia in Italia che a livello globale.

L'Africa ha il secondo tasso di crescita economica più alto dopo l'Asia, tuttavia il Continente registra anche gli indici maggiori di esclusione scolastica e di povertà dell’apprendimento. In occasione dell'evento,  il ministro dell'Istruzione e dell'Educazione civica della Sierra Leone, Chernor Bah, intervistato da Radio Vaticana - Vatican News, parla delle problematiche e degli ostacoli che le giovani generazioni africane si trovano ad affrontare oggi. “I giovani del nostro Continente - spiega - non hanno accesso a un'istruzione di qualità, necessaria nel ventunesimo secolo. Mancano quindi quelle ‘competenze’ che ci permettano di competere in modo equo e giusto. La seconda sfida a cui far fronte è la mancanza di opportunità economiche, la terza è l'implementazione della coscienza civica”.

Ascolta l'intervista originale a Chernor Bah

Un continente di luci e ombre

Lo sviluppo del territorio africano, il rafforzamento dell'istruzione locale e l'empowerment  delle giovani generazioni dovrebbero essere al centro dell'agenda del G7. Save the Children stima che entro il 2050 il Continente rappresenterà oltre il 25% della popolazione globale con un'età media inferiore ai 25 anni. Pertanto, ha bisogno di un grande investimento di fiducia nelle nuove generazioni.  “L'Africa si trova di fronte a una delle più grandi opportunità e sfide del XXI secolo, bisogna sfruttare il potenziale dei suoi milioni di giovani per guidare la sua crescita e il suo sviluppo. Per farlo, però, è necessario investire in un'istruzione di qualità", afferma Daniela Fatarella, direttore generale di Save the Children Italia.

studentesse africane
studentesse africane

L'istruzione prima di tutto

Gli obiettivi dell’organizzazione sono quelli di promuovere l'accesso a un apprendimento di qualità, il benessere e l'emancipazione socioeconomica degli adolescenti e dei giovani africani. Studi recenti hanno dimostrato che l'Africa sub-sahariana ha i tassi più alti al mondo di esclusione educativa e povertà dell’apprendimento. Si stima infatti che un quinto dei bambini tra i 6 e gli 11 anni, e un terzo dei giovani tra i 12 e i 14 anni non frequentino la scuola e che 9 bambini su 10 non siano in grado di leggere e comprendere un semplice testo. Il ministro Bah, sottolinea il fatto che è necessario partire dall'istruzione, perché è la base indispensabile su cui costruire il futuro dei bambini e delle comunità: “Senza il contributo dei nostri giovani il nostro Continente non ha sostanzialmente futuro, loro sono il ‘motore’ della crescita del Paese”.

Offrire un'educazione di qualità ai bambini

“Abbiamo speso il 22% dei nostri progetti nazionali per l'istruzione. Negli ultimi cinque anni - ricorda il ministro- abbiamo aumentato le iscrizioni scolastiche di oltre il sessantanove per cento, abbiamo portato un milione e mezzo di bambini in più nelle nostre scuole. Abbiamo triplicato – aggiunge - la percentuale di donne nel nostro sistema scolastico e tutto in soli sei anni”. Senz'altro un valido modello da seguire costellato di buone pratiche. 

Papa Francesco incontra alcuni rifugiati africani
Papa Francesco incontra alcuni rifugiati africani

Il patto globale di Papa Francesco sull'istruzione

Il Ministro della Sierra Leone definisce il Global Compact on Education di Papa Francesco, “la morale più convincente del nostro tempo”. Bah, sottolinea il fatto che l’istruzione non deve essere discriminatoria e che deve essere un diritto di tutti, perché rappresenta un ‘valore’. “Che una persona come Sua Santità abbia lanciato questo richiamo, penso sia una cosa fantastica e molto necessaria. Lo considero – conclude il ministro - uno degli appelli più importanti di questa generazione. Non vedo l'ora di impegnarmi con le istituzioni che stanno portando avanti questo patto perché c'è un incredibile allineamento con i nostri valori".

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

31 maggio 2024, 11:33