Fango, il podcast per non dimenticare l'alluvione in Emilia-Romagna
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
Quando la paura è mista al dolore sembra prevalere il buio. La disperazione. Dal fango, però, possono nascere anche opere di bene e la luce della solidarietà prende forma. Al punto da "far diventare il prossimo la priorità", riuscendo a illuminare nell'emergenza quel concetto di fraternità che già in passato si è manifestato. Il 16 maggio 2023 per l'Emilia-Romagna è un giorno tristemente noto, quello della alluvione che causò 17 morti ed oltre 20mila sfollati. Strariparono 23 corsi d'acqua, oltre duecento tra dissesti e frane si contarono in quelle ore e nei giorni immediatamente successivi. Dinanzi a simili numeri le storie si moltiplicano, ma rischiano anche di perdersi. Un podcast, ad un anno di distanza, le consegna invece alla memoria.
Fango, storia di una alluvione
"Quando il 16 maggio 4,5 miliardi di metri cubi d'acqua si abbattevano sulla nostra città, Forlì, e su oltre 105 comuni emiliano-romagnoli, ho deciso insieme alla mia collega autrice Mara Moschini di afferrare una telecamera, un microfono e raccogliere storie", racconta Marco Cortesi, autore del podcast, intervenendo in diretta alla trasmissione Radio Vaticana con Voi. Il prossimo diventa così la priorità, in un contesto nel quale "al lavoro dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile si affianca quello di parroci, vescovi, di intere comunità di fedeli".
Non perdere la memoria
"Per quasi 12 mesi abbiamo collezionato queste storie di umanità e coraggio, sembra che ora ci sia la volontà di voltare pagina, dunque - risponde Cortesi ad una domanda sull'importanza di non dimenticare quanto accaduto un anno fa - c'è questa tentazione di lasciarsi tutto alle spalle, ma - ammonisce - il cambiamento climatico, simili tragedie sono purtroppo parte del nostro presente", non solo del passato. Inoltre va ricordato come gli aiuti dello Stato siano ancora in corso e non mancano disagi economici per moltissime famiglie.
Dieci storie
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