Simposio di Firenze: la qualità del suolo tutela il benessere umano
Luca Collodi - Firenze
L'Unione Internazionale di Scienze del Suolo (IUSS) ha celebrato il suo secolo di vita al Palacongressi di Firenze dove si concluso oggi, 21 maggio 2024, il Simposio internazionale sulle Scienze del suolo. L'incontro ha riunito scienziati, Istituzioni e associazioni provenienti da oltre 90 Paesi del mondo per riflettere sulle esigenze della società civile in agricoltura, ambiente, pianificazione urbana, energia e istruzione con plenarie e sessioni scientifiche dedicate ai dati fino ad oggi conosciuti e sulle sfide future.
Le conclusioni del Simposio
"Sappiamo di conoscere poco sulla salute del suolo", spiega Giuseppe Corti, direttore Agricoltura e Ambiente del Crea Gli scienziati sono concordi nel sostenere che serve una "maggiore conoscenza localizzata dei suoli mentre non servono per il loro recupero ricette generali". "La ricerca di base è utile, ma serve conoscere la cultura e le culture locali perchè i suoli nel mondo hanno caratteristiche fisiche e climatiche diverse e non ci possono essere ricette universali valide per tutti". Il governo australiano, ad esempio, ha destinato cento milioni di dollari per studiare e valorizzare suoli e cultura locale.
La salute del suolo
"I ghiacciai sono in leggera ripresa in alcune parti del monto, ad esempio nell'Antartide", prosegue Corti. "Mentre i ghiacciai alpini e montani si stanno ritirando". Per gli scienziati ciò dipende dai caratteri climatici dei luoghi e dalle correnti meteorologiche e marine. "Lo stato di conservazione delle foreste risulta buono, i boschi sono in crescita in molti Paesi europei mentre è più critica la situazione in Italia, dove sul piano culturale si ritiene in modo erroneo dannoso tagliare le piante dei boschi". C'è più cura e attenzione per il suolo in Australia, Canada e in Cina. "In Europa ci sono i problemi maggiori per il suolo a causa dei territori più densamente popolati". L’italia è uno dei Paesi, con Grecia, Spagna, Turchia, ed in genere il sud Europa, a soffrire dell'erosione delle coste.
Il suolo e le guerre
"Le terre bombardate rimangono inagibili per secoli. Gli armamenti, spiega Luca Montanarella, già funzionario per il suolo dell'Unione europea, inquinano in maniera forte. I terreni della Federazione russa meridionale e dell'Ucraina sono tra i più fertili dell'Europa e del mondo. La conseguenza della guerra, oltre a ripercussioni umane e geopolitiche, priva l'Europa ed i Paesi poveri del mondo dei fertlizzanti utili allo sviluppo agricolo di intere aree.
Cambiamenti climatici
Gli scienziati presenti al simposio fiorentino concordano che per la tutela dei territori sia più importante la gestione del suolo rispetto alle conseguenze spesso attribuite al cambiamento climatico. L’uomo è l'attore principale, nel bene e nel male, della cura del suolo e spesso il cambiamento climatico, sottolinea Carmelo Dazzi, docente di pedologia dell'Università di Palermo, è "un alibi per nascondere e giustificare le inadempienze delle Istituzioni e del sistema economico nella cura del territorio".
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