Gaza, si lavora per negoziati tra Israele e Hamas. In Usa dimostrazioni pro Palestina
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Ancora nulla di fatto per l’apertura dei negoziati tra Israele e Hamas. Intanto, contro il perdurare delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, che stanno causando gravi conseguenze umanitarie per la popolazione civile, negli Stati Uniti cresce la protesta studentesca pro Palestina
Negli Usa università in subbuglio
Sono almeno 60 i campus americani dove si protesta contro la guerra a Gaza. Le Forze dell’ordine usano il pugno duro contro queste manifestazioni e sono oltre 2100 i giovani arrestati dall’inizio delle proteste partite a metà aprile alla Columbia University di New York. Gli ultimi 200 arresti sono stati effettuati alla Ucla di Los Angeles. Da giorni gli studenti sono accampati nelle università occupate. Numerosi gli interventi delle forze dell’ordine per smantellare tendopoli e insediamenti all’interno degli atenei. Lo stesso presidente americano, Joe Biden, motiva e giustifica l’atteggiamento degli agenti: “Non siamo una nazione autoritaria in cui reprimiamo il dissenso - ha detto il capo della Casa Bianca - ma non siamo nemmeno un Paese senza legge". "Siamo una società civile – ha concluso – e l'ordine deve prevalere”.
Diplomazia all'opera
Diverso l’atteggiamento americano sul fronte diplomatico. Washington continua a pressare Israele per evitare un’azione dell’esercito contro la città di Rafah, un’eventualità che ricadrebbe drammaticamente sulla popolazione civile della Striscia di Gaza che dal nord, in fuga dalle violenze, si è ammassata proprio nella città meridionale. Pure l’atteggiamento di Hamas non aiuta ad avviare negoziati, anche se nelle ultime ore il movimento fondamentalista sembra possibilista a partecipare ai colloqui in corso al Cairo. Appare infine evidente che uno sblocco della situazione dipende anche dalla liberazione degli ostaggi israeliani ancora in vita. In proposito Israele ha reso noto che l'ostaggio Dror Or, 49 anni, rapito da Hamas, con due figli, successivamente liberati, è stato assassinato il 7 ottobre scorso, giorno dei raid di Hamas, e il suo corpo sarebbe stato portato a Gaza dove si trova tuttora.
Attacchi in Siria
Mentre proseguono le operazioni militari nella Striscia di Gaza, Israele è anche impegnata contro Hezbollah nel sud del Libano e, soprattutto, in Siria. Otto soldati di Damasco sono stati feriti la scorsa notte in un attacco sulla capitale, attribuito ad Israele, che ha causato ingenti danni materiali.
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