Gaza, raid su Rafah con almeno 40 morti. Israele: uccisi due dirigenti di Hamas
Marco Guerra – Città del Vaticano
L’attacco di Israele di ieri sera su Rafah è destinato ad alimentare polemiche e divisioni. Secondo diverse fonti palestinesi le bombe che hanno colpito la tendopoli di Tal as-Sultan, a Rafah, vicino ad un magazzino delle Nazioni Unite, hanno provocato 40 morti e la maggior parte delle vittime sarebbero donne e bambini. La Mezzaluna Rossa Palestinese (Prcs) ha riferito che gli ospedali della zona “non sono in grado di gestire il gran numero di vittime”.
Uccisi due funzionari di Hamas
Tutt’altra la versione diffusa dall’esercito israeliano, secondo cui è stato colpito un compound di Hamas, un obiettivo definito legittimo secondo il diritto internazionale. L’esercito ha poi fatto sapere su X che sono stati uccisi due alti funzionari di Hamas, Yassin Rabbia e Khaled Nagar, che in passato hanno effettuato attacchi terroristici in cui sono morti soldati israeliani.
Attacchi anche sul Libano
Nelle ultime 24 ore Israele ha colpito anche il sud del Libano. L'agenzia nazionale libanese di notizie (Nna) riferisce che sono morte 7 persone tra cui un esponente di Hezbollah. Fonti libanesi affermano che sono 64 i civili uccisi in Libano da Israele dallo scoppio della guerra a ottobre scorso. Mentre da allora sono circa 320 i combattenti di Hezbollah uccisi nei raid di Israele. Intanto Amnesty international esorta la corte internazionale a indagare come crimini di guerra tre attacchi israeliani e l’Autorità nazionale palestinese chiede agli Usa di costringere Israele a fermarsi.
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