Georgia, dimostranti in piazza contro la legge russa
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Decine di migliaia i georgiani ieri, 1° maggio, in piazza per protestare contro la cosiddetta “legge russa”, una normativa che, se approvata, imporrebbe a qualsiasi organizzazione non governativa o mediatica, che riceva più del 20% dei propri finanziamenti dall'estero, di registrarsi come ente che persegue gli interessi di una potenza straniera. Un chiaro segno di come la maggioranza in Georgia guardi alla Russia, dove una legge simile è già in vigore. Il testo deve ancora superare una terza lettura in Parlamento e potrebbe essere soggetto al veto dell’opposizione, ma la maggioranza di governo ha abbastanza voti per scavalcarlo. Ieri i deputati hanno approvato il testo di legge in seconda lettura con 83 sì, 23 no e 55 astensioni.
La Georgia guarda all’Europa
Tra i primi commenti a quanto sta avvenendo in Georgia quello della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “Seguo la situazione in Georgia con grande preoccupazione – ha scritto la leader in un post – e condanno la violenza nelle strade di Tbilisi. La Georgia è a un bivio – ha continuato – e il popolo georgiano vuole un futuro europeo per il proprio Paese. Il Paese dovrebbe poter mantenere la rotta verso Bruxelles”. Intanto le tensioni con le forze dell’ordine hanno causato il ferimento di una decina di dimostranti che potrebbero di nuove manifestare nelle prossime ore. Finiti in ospedale anche una decina di agenti.
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