In Ghana è allarme rifiuti minerari e plastici
Jessica Jeyamaridas – Città del Vaticano
I due maggiori volti della questione ambientale in Ghana sono il problema crescente dei rifiuti plastici e le miniere illegali, che stanno inquinando i fiumi con mercurio e arsenico. La città di Koforidua, a nord della capitale, rappresenta una discarica per i rifiuti che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono riciclati da bambini e ragazzi in modo rudimentale e pericoloso. I rischi per la salute della popolazione sono enormi.
La visita di monsignor Afrifah-Agyekum
L'agenzia Fides rende noto che recentemente si è recato in visita pastorale all’University of Environment and Sustainable Development a Somanya, monsignor Joseph Kwaku Afrifahagyekum, vescovo di Koforidua, il quale ha rivolto un appello agli elettori chiedendo solide politiche di protezione ambientale da parte dei partiti politici, anche in vista delle elezioni presidenziali e parlamentari del 7 dicembre. “La campagna elettorale è iniziata. Se ne avrò l’opportunità, chiederò ai candidati quali siano le loro politiche ambientali sostenibili” sono state le parole del presule. Un’altra problematica che il Paese sta affrontando da diverso tempo sono le attività minerarie che hanno ridotto considerevolmente la superficie agricola. Uno studio recente dell’Università ghaniana di Tarkwa ha infatti sottolineato come l'uso dei terreni agricoli negli ultimi venti anni sia diminuito di circa 661 ettari. Ciò è dovuto alla conversione di circa 336 ettari per attività minerarie come pozzi minerari e discariche di rifiuti. L’inquinamento provocato da questi scavi e dall’estrazione dell’oro è devastante. Si tratta di miniere alluvionali dove viene deviata parte del corso del fiume per immetterlo nella macchina che lava i sassi contenenti il metallo, dove poi si aggiunge il mercurio che si mescola all’oro.
La plastica e le spiagge del Ghana
Secondo le Nazioni Unite, il Paese produce ogni anno circa 1 milione di tonnellate di rifiuti plastici, ma solo una piccola percentuale di questa viene raccolta e riciclata. Il rischio malaria in aree dove la stagnazione delle acque è provocata dai cumuli di immondizia è molto elevato. Ma quello del Ghana è solo un esempio di quanto l’inquinamento da plastica sia un'urgenza che presto sarà fuori controllo. Un recente studio ha rivelato che gli Oceani sono affetti da un aumento del materiale plastico. In aggiunta le microplastiche sono spesso ingerite dai pesci, gli stessi che arrivano a riva morti o che entrano nella nostra catena alimentare e nel nostro sangue.
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