Ucraina, gli Stati Uniti favorevoli all’uso di armi Usa in Russia
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Mentre sul campo continuano a infuriare i combattimenti tra forze ucraine e russe, con 3 civili uccisi e almeno 23 feriti dai raid di Mosca sulla città di Kharkiv, a scuotere lo scenario del conflitto c’è la notizia che il presidente americano, Joe Biden, avrebbe “segretamente” autorizzato l'Ucraina a colpire in territorio russo con armi americane, non a lungo raggio, ma limitando l’attacco alla sola area a ridosso proprio di Kharkiv. A rivelare l’indiscrezione, fornita da quelle che vengono definite fonti informate, è stato il quotidiano statunitense “Politico”.
L’escalation di ostilità Russia – Usa
Un ennesimo capitolo, quello emerso nelle ultime ore, che inasprisce le già preoccupanti tensioni tra Russia e Stati Uniti: il ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov, ha infatti avvertito che il suo Paese adotterà misure nel campo della deterrenza nucleare se Washington dovesse schierare missili a medio e corto raggio in Europa e nella regione Asia-Pacifico. Intanto, stando alle rivelazioni del Financial Times, gli Usa sarebbero vicini a un patto di sicurezza bilaterale con Kyiv, un'intesa che dovrebbe essere firmata dai presidenti Biden e Zelensky in Italia, a margine del G7 di metà giugno.
Defezioni alla conferenza di pace
Il terreno della diplomazia, intanto, si fa sempre più complesso, con la Cina che ha fatto sapere che non parteciperà alla conferenza di pace sull'Ucraina in programma il 15 e 16 giugno prossimi in Svizzera. A motivo della decisione, la mancanza di quelle che vengono considerate condizioni primarie: Pechino, nei giorni scorsi, ha comunicato, infatti, la sua decisione attraverso i canali diplomatici, lamentando tra l'altro l'assenza "della partecipazione paritaria di tutte le parti coinvolte direttamente o indirettamente nel conflitto e di una discussione equa di tutte le proposte disponibili, sottolineando che il pressing soprattutto "dei diplomatici europei non è andato a buon fine".
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