Hezbollah a Israele: in caso di guerra totale nessun luogo sarà risparmiato
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Hezbollah non vuole la guerra totale con Israele, ma opera solo a sostegno di Hamas: questo quanto dichiarato ieri in diretta tv da Beirut dal leader del gruppo libanese, Hassan Nasrallah, alla commemorazione dell’uccisione del comandante Abdullah, morto la settimana scorsa assieme ad altri tre agenti in un attacco israeliano nel sud del Libano. In caso di guerra totale, però, prosegue Nasrallah, “nessun luogo di Israele sarà risparmiato” e avverte il governo della vicina isola di Cipro: se, in caso di guerra totale, aprirà i propri aeroporti e le proprie basi a Israele sarà considerato parte della guerra.
Le notizie dal terreno
Intanto, sul terreno, Al Jazeera e l’agenzia Reuters riferiscono di almeno 9 vittime e 30 feriti in un bombardamento nel sud della Striscia, a Rafah, vicino al valico di Kerem Shalom, Karem Abu Salem in arabo. In un altro attacco aereo sul campo profughi di Nuseirat, invece, al centro della Striscia, stanotte sono morte due persone e una dozzina sono rimaste ferite; 8, infine, secondo l’agenzia Wafa, i palestinesi arrestati in un’operazione in Cisgiordania.
Drammatica la situazione a Gaza
La crisi umanitaria a Gaza, intanto, sta rapidamente peggiorando per le migliaia di sfollati stipati in città, dove l’illegalità dilagante rende difficile l’azione degli operatori umanitari. A lanciare l’allarme è l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, secondo cui ci sarebbe grave carenza di cibo, latte e latte artificiale per i bambini, nonché una grande difficoltà di accesso all’acqua: “Molte famiglie riferiscono di consumare un solo pasto al giorno; alcune addirittura uno ogni due o tre giorni”.
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