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Putin alla conferenza stampa di ieri a San Pietroburgo Putin alla conferenza stampa di ieri a San Pietroburgo

Ucraina, Putin su armi occidentali: noi le daremo a Paesi terzi

La risposta alla fornitura di armi occidentali all’Ucraina, le minacce di rompere le relazioni con la Germania se invierà missili Taurus e le accuse agli Stati Uniti di combattere solo per la propria leadership: questi alcuni dei temi affrontati dal presidente russo Vladimir Putin in una conferenza stampa a San Pietroburgo

Roberta Barbi – Città del Vaticano

“Se qualcuno fornisce armi di precisione per gli attacchi contro la Russia, prenderemo in considerazione una risposta asimmetrica, cioè fornire armi simili a Paesi terzi”. Così il presidente russo Vladimir Putin ha esordito ieri nella conferenza stampa a San Pietroburgo: ribadendo che la consegna di armi all’Ucraina manifesta, per lui, l’impegno diretto dei Paesi occidentali nel conflitto. Paesi occidentali i cui istruttori militari sarebbero già presenti sul territorio ucraino, ma nel silenzio di Stati Uniti ed Europa: “Sono presenti e sfortunatamente per loro subiscono perdite”, ha detto.

Critiche a Usa e Germania

Agli Stati Uniti Putin non lesina critiche, accusandoli di combattere per la propria leadership e non per il popolo ucraino e affermando che entro un anno dalla fine della guerra si libereranno del presidente ucraino Zelensky. Sulla fine della guerra, il presidente russo ai giornalisti rivela quello che una volta afferma di aver detto a Biden: “Se vuoi fermare le ostilità in Ucraina, smetti di fornire armi. E queste azioni si fermeranno entro due, tre mesi massimo”. Critiche non sono state risparmiate neanche alla Germania: se già l’uso di carri armati tedeschi era stato definito “uno shock” da Putin, l’eventuale invio di missili Taurus che potrebbero colpire obiettivi in territorio russo distruggerebbe completamente le relazioni tra i due Paesi: “L’attuale governo tedesco non difende gli interessi della Germania”, ha dichiarato il capo del Cremlino.

Mosca chiede riunione Onu

Infine Mosca ha chiesto, per il 14 giugno prossimo, una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in relazione al permesso concesso a Kyiv dai Paesi occidentali di effettuare attacchi in territorio russo: a riferirlo è la Missione permanente russa presso l’Onu. Il discorso alla stampa di Putin si è infine orientato sui numeri della guerra: secondo lui a fronte dei circa 1350 prigionieri russi in Ucraina, sarebbero circa 6500 i prigionieri ucraini in Russia. Molto distanti anche i dati sulle perdite di vite umane che le file ucraine sarebbero cinque volte maggiori che tra le file russe: l’esercito Kyiv secondo Putin perderebbe 50mila uomini al mese, tra morti e feriti.  

Droni intercettati sul territorio

Intanto sul terreno la guerra prosegue: le forze russe hanno lanciato nella notte 18 droni kamikaze contro l'Ucraina, 17 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kyiv: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina. I russi, ha aggiunto, hanno lanciato anche due missili balistici Iskander-M sulla regione di Dnipropetrovsk. I droni abbattuti sono stati intercettati nelle regioni di Mykolaiv, Kherson, Zaporizhizha e Khmelnytsky.

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06 giugno 2024, 07:53