Droghe e dipendenze in Italia, la prevenzione diventa speranza
Giulia Mutti – Città del Vaticano
Droga, alcool, Internet, gioco d’azzardo e psicofarmaci. Le dipendenze nel 2024 mostrano un quadro allarmante della società giovanile italiana. Nel 2023 quasi 960mila giovani tra i 15 e i 19 anni, ovvero il 39 per cento della popolazione studentesca - 4 studenti su dieci – hanno assunto nella loro vita almeno una volta una sostanza psicoattiva illegale e oltre 680mila, più di un quarto degli studenti, lo hanno fatto nel corso dell'ultimo anno. I dati sono stati rivelati dalla relazione annuale 2024 al Parlamento italiano sul fenomeno delle tossicodipendenze in vista dell'odierna Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga. Le cause di questi numeri vanno ricercate in tre elementi significativi: la diffusione pandemica delle sostanze stupefacenti, l'abbassamento dell'età di primo approccio e l'incremento del principio attivo assunto.
Dipendenza da sostanze stupefacenti
Tra le sostanze più conosciute, aumenta il consumo di cocaina. “A partire dal 2021 si registra un trend in crescita che, nel 2023, raggiunge valori superiori a quelli pre-pandemia – si legge nel rapporto – e quasi 54mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni riferiscono di averne fatto uso”. Tuttavia, i cannabinoidi restano quelli a maggior impatto, “sia per quanto riguarda la diffusione sui territori, sia relativamente allo sforzo legato al contrasto”. Nel 2023, almeno una volta nell’anno, ne hanno fatto uso 550mila ragazzi, pari al 22% dell’intera popolazione studentesca. A preoccupare maggiormente il governo italiano è il progressivo avanzamento dell’uso di sostanze psicoattive, che rappresentano “una delle sfide più dinamiche e critiche nel campo delle dipendenze, con una crescente variabilità che rende difficile il loro rilevamento e controllo”, indica ancora il rapporto. Lo scorso anno, infatti, sono stati circa 160mila gli studenti ad averne fatto uso.
“Malati” di Internet
Nel quadro di un’analisi complessiva delle dipendenze, devono essere considerati anche i comportamenti legati “all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali, all’uso dei videogame e al gioco d’azzardo, ma anche al fenomeno del ritiro sociale”, si legge nel rapporto. Oltre 330 mila studenti attuano un comportamento rischioso legato alla rete, trascurando gli amici, perdendo ore di sonno pur di rimanere connessi e riferendo cattivo umore in caso di privazione. Il cyberbullismo risulta un fenomeno in aumento rispetto al periodo pre-pandemia. Nel 2023, oltre 1milione e 100mila giovani hanno subito comportamenti violenti online come offese, insulti o minacce. Secondo quanto rilevato dal rapporto, “sono soprattutto le ragazze a essere state vittime di cyberbullismo, mentre gli autori delle azioni violente sono in prevalenza maschi”.
L’isolamento e gli “Hikikomori”
Da non sottovalutare il fenomeno del ritiro sociale volontario, che coinvolge i cosiddetti “Hikikomori”, termine utilizzato in Giappone per descrivere questa particolare condizione giovanile di isolamento dalla società. Nel 2023, indica ancora il rapporto, circa 50 mila studenti riportano di essersi “volontariamente isolati per un periodo di tempo superiore ai 6 mesi, senza andare a scuola, frequentare amici e conoscenti”. Tra le motivazioni di tale scelta si sottolinea la presenza di problemi psicologici, relazionali e familiari.
La prevenzione
Per creare una maggiore consapevolezza tra gli adolescenti, l’Italia sta portando avanti diverse azioni di prevenzione e di corretta informazione in collaborazione con le scuole. “Nel 2023 sono stati realizzati 289 progetti di prevenzione rivolti alla popolazione studentesca, promossi e attivati in tutte le regioni e province autonome”. Tuttavia, la componente famigliare rimane quella più importante. Secondo uno studio condotto recentemente, due quinti dei genitori di studenti tra i 9 e i 14 anni, che frequentano 20 scuole di Roma, sottovalutano il consumo di sostanze stupefacenti e di alcol da parte dei loro figli. “Questo significa che bisogna lavorare molto – afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio italiana, Alfredo Mantovano, intervenuto alla presentazione del rapporto - per far aumentare la consapevolezza".
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