Il contingente militare del Kenya prima della partenza per Haiti Il contingente militare del Kenya prima della partenza per Haiti 

Haiti, al via la missione del contingente di pace del Kenya

I soldati del Paese africano sono alla guida di una missione multinazionale incaricata di far fronte alla violenza delle bande ad Haiti dove, dall’inizio dell’anno, si sono acuite le violenze dei gruppi criminali che hanno portato alla morte di centinaia di persone e alle dimissioni, a marzo, del premier Ariel Hanry

Marco Guerra – Città del Vaticano

Un contingente di forze armate del Kenya è partito nella serata di lunedì 24 giugno dalla capitale Nairobi alla volta di Haiti per affrontare le gang violente che imperversano nel Paese caraibico. A darne notizia è stato il ministro degli Interni del Paese africano Kithure Kindiki, che si è detto "onorato di vedere il primo lotto del contingente degli agenti del National Police Service che fanno parte della storica missione delle Nazioni Unite ad Haiti".

Partito il primo gruppo di 400 soldati

Lunedì scorso, il presidente keniano, William Ruto, aveva tenuto una cerimonia di partenza per i 400 miliari che formano il primo contingente a schierarsi ad Haiti. Un altro gruppo di circa 600 soldati si unirà in seguito. Oltre al Kenya, anche la Giamaica, le Bahamas, le Barbados, il Ciad e il Bangladesh hanno promesso personale per la missione, composta da 2.500 persone, finanziata principalmente dagli Stati Uniti.

Il sostegno degli Usa

I primi agenti di polizia keniani incaricati di contrastare la violenza dilagante arriveranno ad Haiti questa settimana, ha fatto sapere il Dipartimento di Stato americano. "Speriamo di vedere ulteriori miglioramenti misurabili nella sicurezza, in particolare per quanto riguarda l'accesso agli aiuti umanitari e alle principali attività economiche", ha detto ai giornalisti il ​​portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Il Kenya si è offerto, nel luglio 2023, di guidare una forza internazionale per contrastare la violenza nella nazione caraibica, dove le bande che controllano la maggior parte della capitale Port-au-Prince, compiono omicidi, rapimenti e violenze sessuali su vasta scala.

Il premier Conille: rinnovare la classe politica

Il dispiegamento è stato ripetutamente ritardato da ricorsi in tribunale e dal deterioramento della sicurezza ad Haiti, che a marzo ha costretto l'ex primo ministro Ariel Henry a dimettersi. Il primo ministro di Haiti Garry Conille – che ha prestato giuramento all'inizio di questo mese – ha accolto con favore il sostegno del Kenya. "Il governo e il popolo haitiano sperano che questa missione multinazionale sia l'ultima ad aiutare il paese a stabilizzarsi in modo che possa rinnovare la sua classe politica e ritornare a una democrazia effettiva", ha scritto Conille su X.

Francesca Rava: c’è speranza nel cambiamento

“C’è la speranza in un cambiamento e che il contingente porti la pace ma si teme che per arrivare alla pace si passi per la guerra contro le banche che non si arrederanno facilmente”, spiega a Radio Vaticana - Vatican News, Francesca Rava presidente della Fondazione Rava che gestisce l’ospedale pediatrico Saint Damian e l’ospedale Saint Luc a Port Au Prince. Secondo Rava, nonostante la violenza continuaiad imperversare, l’elezione del nuovo ministro alimenta le speranze, poiché “ha riaperto l’aeroporto e diverse vie di comunicazione”. Infine, Rava riferisce che malnutrizione e infezioni tra i bambini sono le emergenze sanitarie più urgenti da affrontare, oltre ai numerosi feriti per colpi di arma da fuoco.

Ascolta l'intervista a Francesca Rava

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25 giugno 2024, 12:29