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Proteste in Kenya Proteste in Kenya   (AFP or licensors)

Kenya, proteste per l'aumento delle tasse su pane e generi alimentari

Morti e feriti nelle strade del Paese africano. Schierato l'esercito a sostegno della polizia per riportare l'ordine. Il presidente Ruto accusa gruppi terroristici di alimentare gli scontri

Luca Collodi - Città del Vaticano 

In Kenya, il Parlamento e l’ufficio del governatore di Nairobi sono stati assaltati e dati alle fiamme. Almeno dieci i morti negli episodi di guerriglia urbana, con la polizia che ha sparato anche sui volontari della Croce Rossa che assistevano i dimostranti feriti. È stata una drammatica giornata di manifestazioni quella di ieri, segnata dalle proteste contro la legge finanziaria approvata dal Parlamento. 

Le nuove tasse

Le violenze sono esplose durante la terza manifestazione in otto giorni organizzata dal movimento che si oppone alle nuove tasse che prevedono un aumento del prezzo tassa sul pane e l'introduzione di una imposta sulle auto. I manifestanti sono entrati nel Parlamento, dove i deputati avevano approvato gli emendamenti al testo che dovrebbe essere votato entro il 30 giugno. Altre manifestazioni si sono svolte in diverse città del Paese, in particolare nelle roccaforti dell'opposizione. Il governo ha dispiegato l'esercito per far fronte a quella che è stata definita "emergenza sicurezza". 

Le richieste dell'Onu

Per il presidente Ruto le manifestazioni sono state infiltrate da bande criminali, mentre l’Onu invita ad indagare sulle violenze subite dai manifestanti. Il governo aveva annunciato il ritiro della maggior parte delle misure. Inizialmente guidato dalla "Generazione Z", giovani nati dopo il 1997, il movimento si è evoluto in una protesta più ampia contro le politiche di Ruto, che ha però dichiarato di essere pronto al dialogo. Il Kenya, con una popolazione di circa 52 milioni di abitanti, è una potenza economica dell’Africa. A maggio ha registrato un'inflazione del 5% su base annua, con un aumento dei prezzi di generi alimentari e carburante. 

Le reazioni internazionali

L’Unione africana e le ambasciate di 13 Paesi occidentali, tra cui Canada, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti, si sono dette "preoccupate" per le violenze e "particolarmente scioccate dalle scene fuori dal Parlamento keniano".  Il capo della Commissione dell'Unione africana ha espresso "profonda preoccupazione" per le proteste, esortando il Paese a "mantenere la calma e ad astenersi da ulteriori violenze", tuttavia il presidente Ruto ha promesso di reprimere fermamente "la violenza e l'illegalità". 

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26 giugno 2024, 07:36