In aumento matrimoni forzati e precoci e mutilazioni genitali femminili
Lavinia Sdoga - Città del Vaticano
I numerosi casi di matrimoni forzati e precoci e di mutilazioni genitali femminili allarmano sempre più la comunità internazionale. A oggi, infatti, circa 650 milioni di ragazze nel mondo si sono sposate prima dei diciott’anni, mentre 230 milioni hanno subito mutilazioni genitali. Ma la situazione è grave anche in Italia ed è per questo che l’ong ActionAid ha scelto di lanciare il progetto Join our Chain. “Si tratta di un modello multisettoriale che opera su tre livelli, in un’ottica di prevenzione e intervento sulle situazioni di rischio”, spiega a Radio Vaticana - Vatican News Benedetta Balmaverde, Project-Manager di ActionAid.
I numeri del fenomeno
I matrimoni forzati e le mutilazioni genitali femminili fanno registare un aumento del 15% rispetto al 2016. Cifre ufficiali, fornite dall’Unicef, ma che riescono a delineare solo in parte la gravità dei due fenomeni. I matrimoni forzati e le mutilazioni genitali femminili sono infatti pratiche ancora diffuse in molti Paesi, specialmente nell’Africa Sub-Sahariana, in Medio Oriente e nel Sud-Est asiatico. L'Europa, e nello specifico l'Italia, non è esente da questo triste fenomeno. Gli ultimi dati disponibili, pubblicati nel 2019, indicano che sono state oltre 87mila le donne vittime di questi episodi, con una concentrazione significativa di casi all’interno delle comunità nigeriane, etiopi ed egiziane. “Il numero totale assoluto di queste pratiche è in aumento - spiega Balmaverde - poiché si tratta di Paesi in forte crescita demografica. E la crescita c’è stata soprattutto a seguito della pandemia. Tuttavia, quando queste donne arrivano in Italia, l’attuazione di queste pratiche diminuisce. Ma mancano indagini a livello nazionale aggiornate”.
Il progetto Join our Chain
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