Pezeshkian ha vinto le presidenziali in Iran
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
Cardiochirurgo, ex ministro della Sanità, pur rimanendo fedele ai principi fondamentali della Repubblica islamica dell’Iran, sostiene alcune riforme di parziale liberalizzazione del regime iraniano. In questo modo i media internazionali ritraggono il profilo di Massoud Pezeshkian, che sarà il nuovo presidente dell'Iran, dopo aver vinto il ballottaggio delle quattordicesime elezioni presidenziali del Paese. Diventerà il nono leader della Repubblica islamica, nonostante alla vigilia del voto i favori del pronostico sembravano essere verso l'altro candidato.
La vittoria di un riformista
Massoud Pezeshkian, riformista, ha battuto al ballottaggio il conservatore Saeed Jalili con circa il 55% dei voti. Al primo turno i due avevano ottenuto circa il 40% delle preferenze. Le elezioni in Iran erano state indette dopo la morte del presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero a metà maggio. Il futuro presidente sostiene che l’Iran debba lavorare per migliorare le sue relazioni con l’Occidente, inclusi gli Stati Uniti, ed è favorevole a un’apertura del Paese agli investimenti stranieri per migliorare la situazione economica.
I numeri
Il quartier generale delle elezioni statali iraniane rende noto che Pezeshkian ha ottenuto 16.384.403 voti contro i 13.538.179 del suo rivale Saeed Jalili, espressi in un totale di circa 58mila seggi in Iran e 314 seggi in un centinaio di Paesistranieri. Al ballottaggio presidenziale hanno partecipato poco più di 30 milioni di persone, il 49,8%) degli aventi diritto, aggiungono le autorità iraniane. Il primo turno di votazioni del 28 giugno ha visto l’affluenza più bassa nella storia della Repubblica Islamica dai tempi della Rivoluzione Islamica del 1979.
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