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E' morto l'attore Roberto Herlitzka E' morto l'attore Roberto Herlitzka 

Morto l'attore Herlitzka, quel suo grazie al Papa per le parole sugli artisti

All'età di 87 anni, ci ha lasciato un maestro che ha saputo mantenere alta fino alla fine la qualità del cinema e del teatro. "Cercare l'universale nel particolare": è la peculiarità dell'arte che "mette dentro la realtà ciò che serve per tutti, e sempre". Così diceva in una intervista ai media vaticani, a commento di quanto Francesco evidenziava sul ruolo profetico degli artisti nella società. I funerali di Herlitzka si terranno nella capitale, nella chiesa di San Saturnino, il 2 agosto

Antonella Palermo - Città del Vaticano

Un vero signore della scena. Ci lascia, all'età di 87 anni, il grande attore Roberto Herlitzka. Nato da una famiglia di origini cecoslovacche, si diplomò all'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico formandosi alla scuola di Orazio Costa. Dal talento enorme e riconosciutissimo a livello internazionale, unito a uno stile di vita mai esibito o sopra le righe, Herlitzka ha saputo mantenere alta fino alla fine la qualità del cinema e del teatro italiani. 

Una carriera di 'grande bellezza'

Calenda, Lavia, Squarzina, Missiroli, tra i registi che lo hanno diretto sul palcoscenico. Nelle stagioni teatrali 2002-2003 e 2003-2004 ha vinto il Premio Ubu come miglior attore italiano. Dopo l'esordio al cinema con la sua storica amica Lina Wertmüller, il ruolo che lo ha per sempre segnato con il pubblico è quello indimenticabile di Aldo Moro in Buongiorno notte di Marco Bellocchio nel 2003: quell'anno vinse il Nastro d'argento come miglior attore protagonista e il David di Donatello come miglior attore non protagonista. Premio Vittorio Gassman nel 2012 per Il rosso e il blu di Giuseppe Piccioni e l'anno dopo per Paolo Sorrentino nel film premio Oscar La Grande Bellezza. Nel 2014, l'allora Centro Televisivo Vaticano, in collaborazione con Famiglia Cristiana, realizzava un dvd con le immagini di alcuni dei momenti salienti del primo anno di pontificato di Bergoglio: la voce narrante fu affidata proprio a Herlitzka.

Quel grazie al Papa per le parole di gratitudine agli artisti

L'ultima volta che intervistammo Roberto Herlitzka fu nella prima fase delle restrizioni a causa della pandemia da Covid-19. Al teatro Basilica a Roma erano in programma le repliche del suo Enrico IV, furono interrotte. Papa Francesco ogni mattina rivolgeva, nella messa celebrata a Santa Marta, un pensiero di gratitudine a una o più categorie di persone. Così, a fine aprile 2020, ricordò pure gli artisti che, sottolineava il Pontefice, con la loro grande creatività indicano la strada della bellezza da seguire. "Quello del Papa è un pensiero molto bello che a noi gratifica molto – commentava allora l'attore - perché a volte abbiamo la tendenza e la capacità a creare, non tutti per la verità, ma che ci venga detto che addirittura gli artisti indicano la strada allora vuol dire che è molto di più di quello che possono fare altri, sebbene con le migliori intenzioni". 

La vera arte guarda al bene universale

Per gli artisti, spiegava Herlitzka, "la bellezza è una specie di faro che essi seguono e che farebbe bene che tutti seguissero". Ne evidenziava la peculiarità di guardare oltre, di andare a "cercare l'universale nel particolare, una caratteristica dell'arte, che tende non tanto semplicemente a rappresentare quello che c'è ma in quello che c'è a mettere ciò che serve per tutti, e sempre". Senza usare la minima attitudine di superiorità o vanagloria, Herlitzka nodimeno si spingeva a denunciare il "degrado culturale" che, ci diceva, "non aiuta a procedere in questa direzione". E non disdegnava, data la congiuntura del momento che imponeva severe norme di contenimento del virus, l'opportunità di vivere quel raccoglimento necessario con se stessi, per ritrovarsi nella propria interiorità e maturare consapevolezza della vita. Sono occasioni, chiosava, per guardare meglio anche agli altri, "in modo più mirato, più preciso, non casuale", non travolti da quel "concerto discorde" quotidiano che ci distrae impedendoci di cogliere il mistero dell'esistenza.

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31 luglio 2024, 15:03