Orban a Mosca da Putin sull'Ucraina. I leader Ue: non ha mandato europeo
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
Il premier ungherese Victor Orban ieri, venerdì 5 luglio, si è recato in visita a Mosca per cercare un cessate il fuoco in Ucraina. Orban ha affermato che il suo obiettivo era “aprire i canali di comunicazione diretta e avviare un dialogo sulla strada più breve verso la pace”. Ma dal presidente russo Putin arrivano condizioni precise per far tacere le armi. Mentre la Ue nega che questa sia stata una missione a livello europeo.
L'Ungheria alla guida del semestre di presidenza Ue
“Missione compiuta”, afferma Orban, ma nei fatti la sua visita Putin non sembra aver avuto l’effetto di fermare i combattimenti ed ha provocato non poco malumore in Europa. Sono passati infatti solo pochi giorni da quando il premier ungherese ha preso la guida del semestre di presidenza europeo, e Putin ha colto l’occasione per dire: "A quanto capisco, lei è arrivato a Mosca anche come presidente di turno del Consiglio Ue e non solo come partner della Federazione Russa". Così accogliendo Orban.
Netta la presa di distanza da Orban dei leader Ue
Dall’Europa arrivano netti distinguo: Orban non rappresenta la Ue, e la presidente von der Leyen afferma: “Solo l'unità e la determinazione apriranno la strada verso una pace globale, giusta e duratura in Ucraina", mentre durissimo è stato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer: "Appare chiaro che qualunque sia il messaggio sulla visita dal premier Orban, la sostanza di essa non è quella giusta".
Per ora il cessate il fuoco in Ucraina è lontano
Nei fatti, Putin è tornato nuovamente a escludere un cessate il fuoco in Ucraina perché servirebbe, ha detto, al "regime di Kyiv" per riprendersi e prepararsi a combattere. E ancora: "Serve un ritiro completo di tutte le truppe ucraine dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, dalle regioni di Zaporizhzhia e Kherson", e "altre condizioni" da discutere "in modo sufficientemente dettagliato" in eventuali incontri futuri. Alla fine anche lo stesso Orban ammette: le posizioni sulla fine della guerra sono ancora molto lontane.
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