"Tonalestate", scuola di umanità davanti alle sfide del mondo
di Elena Lanzoni
Tra abissi di buio e vette di solidarietà, con tutto quello che di umano scorre nel mezzo. È la “scuola” di “Tonalestate International summer University”, che ogni anno tra mostre, spettacoli, workshop e incontri con personalità, mette i più giovani di fronte alle questioni cruciali della contemporaneità, ma anche – si legge sul sito - “ai bisogni, ai desideri dell’uomo di oggi, dell’uomo che vive nella globalizzazione e nella mondializzazione”.
Comune denominatore
La manifestazione - che dalle Alpi trentine dov’è nata nel Duemila per iniziativa del professor Giovanni Riva, fondatore della Compagnia dell’Opera di Nàzaret, si sposta quest’anno dal 7 al 9 agosto sull’appenino emiliano ai piedi della celebre Pietra di Bismantova, in provincia di Reggio Emilia - si svolge in un contesto multiculturale. Lingue diverse e punti di vista diversi che nei partecipanti, siano essi liceali e universitari o professionisti e docenti, hanno il comune denominatore in una visione che intende educare e accompagnare ogni persona “dentro le sfide dei tempi, degli ambienti e delle culture, ricercando le voci e le esperienze che mai smettono di edificare, nel subbuglio del mondo, la città terrena”.
Tempo scaduto?
Il tema principale di dibattito per il 2024 sarà “Le temps vaincu”, “Il tempo scaduto”, più una domanda che una certezza, pur davanti a quella che gli organizzatori definiscono in punta di provocazione la “notte del mondo”. Un tema che come da tradizione si incrocerà con ambiti diversi - solidarietà, fede, politica, economia, ma anche letteratura, storia, scienze - ovvero la spina dorsale del Tonalestate International Summer University, soprattutto lo sono i giovani con le loro storie, le loro differenti situazioni e il loro comune desiderio di essere costruttori di una umanità nuova. Molti i nomi transitati in questa cornice nel passato, da André Chouraqui a Emanuele Severino, dal cardinale Achille Silvestrini ad Andrej Mironov e molti altri.
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