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Ucraina, Zelensky apre alla Russia per un futuro vertice di pace

Il presidente ucraino si è detto favorevole alla partecipazione di rappresentanti russi al prossimo summit che dovrebbe tenersi entro l’anno. Il professor Maurizio Simoncelli, vicepresidente dell'Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo (IRIAD): "Per una conferenza di pace è necessaria la presenza di entrambe le parti". Cauta la reazione russa all'apertura di Kiev.

Gianmarco Murroni e Silvia Giovanrosa - Città del Vaticano

Far sedere la Russia al tavolo di un summit di pace: è la proposta che arriva dal presidente ucraino Zelensky che punta a organizzare il vertice negoziale a novembre. A ridosso, dunque, del voto negli Stati Uniti che indicherà chi sarà il capo della Casa Bianca per i prossimi 4 anni. E se gli americani sceglieranno Donald Trump, Kyiv "non ha preoccupazioni", perché "la gran parte dei repubblicani ci appoggia", ha assicurato il leader ucraino.

Appuntamenti internazionali

La Conferenza di pace aperta alla Russia sarà preceduta da tre appuntamenti: tra luglio e agosto ci sarà un primo incontro sulla sicurezza energetica che si svolgerà a Doha, in Qatar. Ad agosto, un colloquio in Turchia su libertà di navigazione e sicurezza alimentare. A settembre, infine, in Canada, si affronterà il tema dello scambio dei prigionieri di guerra. Se questi tre appuntamenti porteranno a risultati, ha detto il leader ucraino, si potrà procedere all'elaborazione di un piano di pace in dieci punti e avviare la preparazione "di un secondo summit al quale penso che debbano partecipare rappresentanti russi".

Conferenza di pace 

Perché il prossimo summit di pace possa portare a dei risultati, è necessario che al tavolo dei negoziati si siedano tutte e due le parti coinvolte nel conflitto. Il professor Maurizio Simoncelli, vicepresidente dell'Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, ritiene che sia questa una condizione fondamentale per raggiungere un accordo tra Russia ed Ucraina. Sarebbe auspicabile, inoltre, che sia presente alla conferenza un terzo Paese, come la Turchia o la Cina, che faccia da mediatore tra i contendenti, sottolinea Simoncelli. Putroppo, secondo l'esperto, né l'Occidente né la NATO, né tantomeno gli Stati Uniti, possono vestire questo ruolo. Il primo vertice di pace voluto dal presidente ucraino, e tenutosi in Svizzera lo scorso giugno, osserva il professore, non ha portato risultati concreti proprio per l'assenza della Russia.

Reazione a Mosca

Il Cremlino ha risposto freddamente alla proposta di Zelensky: " Non capiamo cosa si voglia intendere con il termine vertice di pace" ha detto il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov. Secondo il Professor Simoncelli, è prematuro considerare questa risposta della Russia come un diniego. Il Cremlino, prosegue il vicepresidente di Archivio Disarmo, ha sempre tenuto una posizione ambivalente: da un lato si dice favorevole ai negoziati, dall'altro rimane arroccato nelle sue posizioni. " Difronte ad un invito al confronto, bisogna vedere che cosa avverrà" conlude il professore.

Ascolta l'Intervista al professor Maurizio Simoncelli

Una pace giusta

Anche il presidente brasiliano Lula e il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, in visita in Brasile hanno parlato di Ucraina: “Abbiamo concordato pienamente che il mondo ha  bisogno di pace. E' un'aspirazione comune, diffusa tra i popoli e abbiamo concordato sull'importanza di lavorare per raggiungere una pace che non può che essere una pace giusta, perché sia duratura e quindi basata sul diritto internazionale, sul rispetto degli altri Stati e sul rispetto delle regole dell'Onu", ha detto Mattarella. "Quello del rispetto della pari dignità di ogni Stato è un canone irrinunciabile nella politica internazionale", ha ribadito il Capo dello Stato italiano. Per il capo di Stato brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, "la guerra in Ucraina e il conflitto a Gaza dimostrano che rinunciare al dialogo e alla diplomazia porta a conseguenze nefaste". 

Scontri in Ucraina

Sul terreno, intanto, proseguono i combattimenti: nelle ultime 24 ore sono continuate le schermaglie attorno a Kharkiv, dove però il fronte nord, ha detto Zelensky, è diventato un "ostacolo insormontabile" per i russi. Gli scontri più pesanti si registrano nella regione del Donetsk: una ventina gli attacchi respinti in direzione di Pokrovsky, secondo quanto afferma la Difesa di Kiev. Nella notte, le forze ucraine hanno annunciato un allarme aereo nella maggior parte delle regioni del Paese.

 

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16 luglio 2024, 08:47