Gaza, nuove vittime nei raid israeliani. Prosegue la mediazione per una tregua
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Proseguiranno per diversi giorni a Il Cairo i colloqui per un cessate il fuoco a Gaza almeno di 72 ore. Lo ha precisato la Casa Bianca che ottimisticamente segnala progressi nelle mediazioni. Da parte sua l’Egitto ha fatto sapere che, durante il cammino diplomatico, non accetterà la presenza di truppe israeliane al valico di Rafah e di essere in grado di garantire la sicurezza nazionale e del popolo palestinese.
Ancora bombardamenti sulla Striscia
Nel frattempo, non si fermano le operazioni israeliane: nuovi raid su Gaza hanno provocato almeno 14 morti, metà dei quali bambini, altre 5 vittime sono state registrate in Cisgiordania. Intanto le evacuazioni in atto da parte dell’esercito israeliano a Deir al-Balah, nel centro dell'enclave palestinese hanno condotto le Nazioni Unite a sospendere le loro operazioni umanitarie nell’area per l’impossibilità di organizzare soccorsi per la popolazione. Un alto funzionario dell’Onu ha ricordato come, dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas ad ottobre, le Nazioni Unite abbiano dovuto talvolta "rinviare o mettere in pausa" le loro operazioni, ma mai fino al punto di dire concretamente che non possiamo più fare nulla, come invece avviene ora".
L'appello di Hamas
Il gruppo islamista palestinese ha sollecitato a "intensificare la resistenza" contro l'occupazione israeliana in Cisgiordania e Gaza. L'appello dopo le nuove vittime, fra cui un miliziano, provocate dall'attacco israeliano di ieri sera, 26 agosto. "Il loro sangue non sara' stato versato invano - ha dichiarato Hamas sul suo sito web - ma sarà un incentivo per la continuazione delle operazioni eroiche".
Il fronte libanese
Nelle ultime ore gli Hezbollah hanno lanciato nuovi droni dal Libano verso l'Alta Galilea, per fortuna senza provocare feriti o danni. Gli attacchi sono stati tutti fronteggiati dalla contraerea israeliana. Intanto, l’Air France riprenderà i voli per Tel Aviv e Beirut dopo due giorni di fermo a seguito dell'escalation di ostilità fra Israele e la milizia sciita libanese.
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