Medio Oriente, Netanyahu pronto a riprendere i colloqui con Hamas
Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano
L’ufficio del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha risposto positivamente all’offerta degli Stati Uniti e dei mediatori che chiedono di riprendere i colloqui di pace, interrotti dopo l'uccisione a Teheran di Ismail Haniye, capo dell'Ufficio politico di Hamas. Verrà quindi inviata una delegazione a Doha o al Cairo il 15 agosto, per concordare i dettagli di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Anche il nuovo leader del movimento palestinese, Yahya Sinwar, preme perché si raggiunga un accordo di tregua senza attendere un’eventuale escalation tra Iran ed Israele.
Israele si prepara all’attacco
Ieri, giovedì 8 agosto, il gabinetto di sicurezza israeliano si è riunito in un bunker sotterraneo dell’esercito. È la prima volta che si tiene un incontro del genere da quando, lo scorso aprile, l'Iran lanciò l'attacco contro Israele. Secondo quanto riferito dai media locali, le forze di difesa israeliane si stanno preparando all'eventualità di ricevere dal gabinetto di sicurezza l'ordine di effettuare un attacco preventivo contro Hezbollah che, a sua volta, sarebbe pronto ad una offensiva - indipendentemente dalle mosse iraniane - per vendicare la morte del suo numero due Fuad Sukr, ucciso in un raid israeliano nel sud di Beirut, il 30 luglio scorso. È quindi stato di massima allerta in Israele, che minaccia una risposta “spropositata” se verranno colpiti i civili.
Gli ultimi attacchi
Suonano intanto le sirene a nord di Israele per il lancio di razzi dal Libano. Ad essere colpiti sono stati la città di Ashkelon e il Kibbutz di Zikim, appena a nord della Striscia di Gaza. L'aeronautica israeliana ha colpito nella notte un centro di comando di Hezbollah nell'area di Hanaouay e infrastrutture del gruppo nell'area di Ayta ash Shab, nel Libano meridionale.
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