Russia e Ucraina rivendicano entrambi successi nella regione di Kursk
Vatican News
Ucraina e Russia rivendicano entrambi nuovi progressi e successi al fronte. L’obiettivo delle forze ucraine, che hanno conquistato secondo fonti di stampa oltre 1.100 chilometri quadrati nella regione russa di Kursk, è quello di creare “una zona cuscinetto”. Secondo Kyiv, solo ieri, giovedì 15 agosto, sono stati catturati oltre 100 soldati russi. Le truppe russe, invece, hanno dichiarato di aver riconquistato un villaggio e cercano di stabilizzare il fronte costruendo trincee e altre fortificazioni.
Respinta una nuova offensiva russa
Le autorità ucraine hanno affermato inoltre di aver respinto questa notte un attacco di droni lanciati a Kursk. Quelle russe dicono di aver abbattuto 7 droni in avvicinamento alla Crimea. Il presidente della Bielorussia, Aljaksandr Lukashenko, è tornato ad invitare Mosca e Kyiv a trattare, ma anche a minacciare l'uso di armi atomiche nel caso in cui la Bielorussia fosse attaccata. Il presidente nordcoreano Kim Jong-un ha ribadito invece al presidente russo Vladimir Putin la volontà di "sviluppare la cooperazione strategica".
Ristrutturato il debito ucraino
Intanto nella zona di Belgorod le autorità russe hanno innalzato lo stato di emergenza da "regionale" a "federale", emergenza che viene dichiarata o quando le vittime sono più di 500 o quando sono compromesse le condizioni di vita di oltre mille persone. Il Ministero della Difesa russo ha confermato inoltre di aver utilizzato, nei giorni scorsi, armi termobariche. Si tratta di armi composte quasi al 100% da combustibile esplosivo che risucchia l'ossigeno e capaci di generare fortissime deflagrazioni. Sul versante economico, il governo di Kyiv ha raggiunto infine un accordo con alcuni creditori per ristrutturare una parte del suo debito per una cifra che ammonta ad oltre 20 miliardi di dollari.
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