L'Ucraina avanza a Kursk, conquistati mille km di terra. Putin: “Presto degna risposta”
Gianmarco Murroni - Città del Vaticano
Il presidente russo Vladimir Putin ha convocato una riunione operativa per discutere sulla situazione nelle zone di confine dopo l'incursione delle truppe di Kyiv nella regione di Kursk, che rappresenta per il capo del Cremlino un tentativo dell’Ucraina di fermare l'avanzata russa nel Donbass e di ottenere vantaggi in eventuali, futuri, colloqui di pace. Secondo Putin, “gli ucraini speravano di provocare disordini pubblici in Russia con questo attacco ma - ha aggiunto - non sono riusciti a raggiungere questo obiettivo”. Putin ha, infatti, sottolineato che dall'inizio dell'incursione nel Kursk è cresciuto il numero di volontari pronti a unirsi alle forze armate russe. E ha assicurato che l'operazione nelle regioni orientali dell'Ucraina andrà comunque avanti.
L’avanzata ucraina
A una settimana dall'inizio dell'avanzata, l’Ucraina controllerebbero circa mille chilometri quadrati della regione di Kursk, ha riferito il capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky. Non solo: 28 insediamenti sarebbero occupati dalle forze di Kyiv, come ha comunicato lo stesso governatore della regione russa Alexey Smirnov, che non nasconde le difficoltà della situazione con le evacuazioni che hanno riguardato 121 mila residenti della zona di confine. Dal governatore arriva anche l'accusa che le forze ucraine avrebbero utilizzato armi chimiche. D’altra parte, Putin non vuole lasciare sguarnito il fronte interno ucraino e ha ribadito la determinazione russa ad avanzare nelle zone occupate. "Il nemico riceverà sicuramente una risposta degna e tutti gli obiettivi che abbiamo di fronte saranno raggiunti senza alcun dubbio", ha detto. Le truppe russe hanno intensificato le operazioni offensive nella direzione di Donetsk, conquistando il villaggio di Lisichnoye.
Replica di Zelensky
Il presidente ucraino Zelensky, che nelle scorse ore ha confermato pubblicamente l'operazione, ha sostenuto che "la Russia deve essere costretta alla pace se Putin vuole continuare a fare la guerra così duramente" ed è tornato a chiedere "le autorizzazioni appropriate dai nostri partner per utilizzare armi a lungo raggio" per poter "far avanzare significativamente la giusta fine di questa guerra". "È giusto distruggere i terroristi russi dove si trovano, da dove lanciano i loro attacchi. Aeroporti militari russi, logistica", ha rimarcato il leader ucraino, perché "vediamo quanto questo possa essere utile per avvicinare la pace". Le autorità ucraine starebbero preparando un piano umanitario per l’area coinvolta nelle operazioni, dove le evacuazioni hanno riguardato, al momento, oltre 120 mila residenti.
Incendio a Zaporizhzhia
Intanto, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) è tornata a parlare dell’incendio che ha coinvolto la centrale nucleare di Zaporizhzhia, affermando di non essere al momento in grado di "trarre conclusioni definitive" sulle cause del rogo. L'Aiea specifica tuttavia come sia "improbabile" che le fiamme possano essere partite "dalla base della torre di raffreddamento", aggiungendo di non aver trovato "resti di pneumatici o di droni" durante il suo sopralluogo di ieri alla struttura. Durante la visita della squadra alla torre di raffreddamento "è stato stabilito che il danno era molto probabilmente concentrato all'interno" della struttura, con aree bruciate nelle apparecchiature "più in alto". L'Agenzia ha ribadito, inoltre, che "la sicurezza nucleare dell'impianto non è stata compromessa”.
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