Il governo del Nicaragua scioglie altre 169 ong
Vatican News
Una nuova chiusura di massa di organizzazioni non governative è stata decretata nelle ultime ore in Nicaragua, dopo che il governo del presidente Daniel Ortega ha revocato lo status giuridico a 169 istituzioni no-profit operanti nel Paese. Undici giorni fa, la stessa procedura era stata eseguita nei confronti di altre 1.500 Ong. Sale così a oltre 5.600 il numero totale di organizzazioni della società civile messe fuori legge dall'inizio delle proteste antigovernative nel 2018.
L'obbligo alla collaborazione con lo Stato
Se finora queste misure repressive erano state esercitate contro istituzioni appartenenti alla Chiesa cattolica, i siti indipendenti riferiscono che questa volta a essere state colpite sono soprattutto entità appartenenti a evangelici, pentecostali e battisti, oltre a organizzazioni come Save the Children Canada. In generale, le organizzazioni vengono accusate di non rendere trasparenti i loro bilanci e di dirottare denaro per indebolire il regime sandinista. D’ora in poi quindi se vorranno continuare ad operare dovranno farle in stretta collaborazione con enti statali e governativi.
Riforma del Codice penale
Ortega, al quarto mandato consecutivo nel Paese centroamericano, ha anche inviato all'Assemblea nazionale un progetto di legge che mira a riformare il Codice penale, aggiungendo, tra gli altri, i reati di finanziamento del terrorismo, i reati contro la pubblica amministrazione, i reati contro lo Stato o le sue istituzioni e i reati informatici. Finora sono state queste le accuse più ricorrenti utilizzate dal governo contro i suoi oppositori e per confiscare i beni a varie istituzioni, pur non essendo state chiaramente definite nel Codice penale. L'iniziativa di Ortega mira anche a modificare l'articolo 410, che punisce le persone o le istituzioni che minano l'integrità nazionale, aumentando da 15 a 30 anni di carcere per coloro che organizzano, finanziano o sponsorizzano in qualsiasi modo tali reati. La riforma del codice penale mira ad ampliare il principio dell'universalità della commissione gli illeciti in modo che questi possano essere imputabili a nicaraguensi o stranieri, direttamente o tramite una ong, anche se perpetrati all'esterno del territorio nazionale. Inoltre, le pene per i reati più gravi potrebbero essere estese fino all'ergastolo.
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