L’Ucraina avanza nella regione di Kursk per creare una zona cuscinetto
Vatican News
Prosegue l'avanzata ucraina nella regione russa di Kursk. Secondo le forze di Kyiv, solo ieri sono stati catturati oltre 100 soldati russi. Fonti di stampa rendono noto poi che sono state bombardate 4 basi aeree in 3 regioni russe. Kyiv afferma di volere "una zona cuscinetto" al confine contro i "quotidiani bombardamenti" di Mosca. Ieri sera, intanto, almeno due persone sono morte in seguito a i raid russi nel Kharkiv e a Odessa.
Innalzato il livello di emergenza a Belgorod
Il think tank Institute for the Study of War (Isw), citato anche da alcuni media ucraini, scrive inoltre che il ritmo dell'avanzata delle forze ucraine nella regione russa di Kursk fra il 13 e 14 agosto è rallentata leggermente, mentre i russi cercano di stabilizzare il fronte in quell'area costruendo trincee e altre fortificazioni. Ulteriori immagini satellitari mostrano la recente comparsa di fortificazioni a sud di Lgov. Nel territorio di confine di Belgorod le autorità russe hanno inoltre innalzato da "regionale" a "federale" lo stato di emergenza. "Case e infrastrutture sono state danneggiate", ha riferito il ministero russo delle Situazioni di emergenza. Viene dichiarata un'emergenza federale quando le vittime sono più di 500 o quando sono compromesse le condizioni di vita di oltre mille persone.
Zelensky: servono armi missilistiche
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato ieri sera che servono altre armi missilistiche e a lungo raggio. “Continuiamo a lavorare con i nostri partner - ha detto - su decisioni a lungo raggio per l'Ucraina, perché queste sono decisioni lungimiranti”. Sulla avanzata nella regione di Kursk Zelensky ha affermato poi che l’Ucraina sta “raggiungendo il suo obiettivo strategico”. Intanto il ministro della Difesa dell'Ucraina, Rustem Umerov, e il collega statunitense, Lloyd Austin, si sono sentiti per telefono per discutere delle priorità della difesa ucraina per far fronte all'invasione russa. Lo Wall Street Jorunal riferisce infine che l'esplosione di una sezione del gasdotto Nord Stream 2, nel settembre del 2022, è stata pianificata da un gruppo di alti ufficiali e uomini d'affari ucraini, andando contro gli ordini del presidente Volodymyr Zelensky e della Cia.
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