Usa, Harris accetta la candidatura democratica alla Casa Bianca
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
Kamala Harris ha accettato la nomination alla presidenza Usa. Alla convention dei democratici a Chicago, la candidata dem ha detto che “questa non e' solo l'elezione piu' importante della nostra vita ma di una generazione".
La classe media fondamentale per l'America
Kamala Harris promette di essere la "presidente di tutti gli americani". E di "condurre il Paese oltre l'odio, l'amarezza, il cinismo e le battaglie divisive" volute da Donald Trump e dai Repubblicani, ma ha anche messo in guardia l'Iran e ribadito il privilegio di essere americana. La convention democratica dunque lancia la numero due del presidente Biden verso la Casa Bianca. Il cuore dell'intervento è girato attorno alla classe media. "Rafforzare questa parte della società è un fatto personale per me - ha sottolineato – perché è classe media quella da cui provengo. Sappiamo che una classe media forte è sempre stata fondamentale per il successo dell'America".
Harris: negativo il ritorno di Trump alla Casa Bianca
La candidata Dem ha messo in guardia da Trump, definito "uomo poco serio", ma il cui ritorno alla Casa Bianca "avrebbe conseguenze serie". Prima del suo intervento, era stata una notte musicale, da vero show americano, in grande stile, a tratti sembrava la serata dei Grammy, con cantanti protagoniste, da Pink alle Chicks, con il deejay che aveva scaldato la platea al ritmo di James Brown, Bruce Springsteen e disco dance anni '70.
La politica internazionale, Gaza e Ucraina
Su Gaza, la vicepresidente ha ricordato il massacro del 7 ottobre, invocato la liberazione di tutti gli ostaggi di Hamas, ma anche definito "devastante quello che sta succedendo a Gaza da dieci mesi". Harris ha detto di stare lavorando con il presidente Biden al cessate il fuoco, a garantire la sicurezza di Israele, ma anche per fare in modo che i palestinesi possano vedere garantito il loro diritto a essere uno Stato. E poi l’Ucraina. Harris sottolinea che quando sarà “presidente, gli Stati Uniti resteranno più che mai accanto a Kyiv insieme alla Nato e ai partner europei".
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