Verso la COP 29 nello spirito della Laudato si'
Deborah Lubov - Città del Vaticano
Al fine di combattere l'aumento delle temperature globali e i cambiamenti climatici è essenziale la transizione dai combustibili fossili alle fonti di energia rinnovabili e circolari. Una consapevolezza che sarà al centro di una presentazione e di un dibattito di alto livello che si è svolto a Palazzo Orsini a Roma, organizzati dall'Ambasciata del Sovrano Militare Ordine di Malta presso la Santa Sede, lunedì 16 settembre.
“Nello spirito della Laudato Si'. Verso la COP 29
L'evento, intitolato “Nello spirito della Laudato si'. Toward COP 29: Energy Transition as an Opportunity for Social and Employment Inclusion”, ha presentato uno studio della Fondazione MAIRE e gli ultimi sviluppi verso la COP 29, che si svolgerà a Baku, in Azerbaijan. La ricerca, realizzata durante la COP 28 a Dubai, ha coinvolto 1.700 intervistati provenienti da dieci Paesi, tra cui Italia, Regno Unito, Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Cina, India, Algeria, Cile e Stati Uniti.
Lo studio della Fondazione MAIRE è stato condotto in collaborazione con la società multinazionale di ricerche di mercato e consulenza IPSOS.I risultati completi possono essere consultati qui sul sito della Fondazione, che ribadisce l'impegno dell'ente a “promuovere la formazione degli ‘ingegneri umanisti’ di domani, che saranno in grado di applicare la loro ampia visione e le loro conoscenze multidisciplinari per contribuire alla transizione energetica e digitale”.
La necessità urgente di una conversione energetica
Dai dati in suo possesso, l'organizzazione chiede un “profondo cambiamento” nel panorama industriale ed economico e la conversione energetica, perchè altrimenti l'ambiente sarà danneggiato in modo irreparabile. Al fine di raggiungere questo obiettivo sono fondamentali nuove competenze e la riqualificazione dell'attuale forza lavoro. Come confermato dallo studio, gli ingegneri che guideranno questa trasformazione dovranno avere un approccio più “umanistico” su come affrontare la transizione
Obiettivo emissioni nette zero e neutralità di carbonio
Allo stesso modo, la Fondazione chiede “un cambiamento dirompente nel modo in cui formiamo le persone necessarie per raggiungere emissioni nette zero”.“Come Fondazione MAIRE”, si sottolinea, ‘continuiamo a impegnarci per contribuire all'evoluzione della società verso gli obiettivi di carbon neutrality attraverso la formazione e l'incitamento culturale’.
Creare posti di lavoro inclusivi
Lo studio rivela una crescente consapevolezza dell'importanza dello sviluppo delle competenze per affrontare la transizione energetica, in particolare nei Paesi emergenti di Asia, Medio Oriente, Nord Africa e Sud America. Inoltre, indica una nuova consapevolezza e un ruolo di leadership emergente da queste regioni nella transizione ecologica, che non è solo una risposta urgente alla crisi climatica, ma rappresenta anche un'opportunità senza precedenti per la creazione di posti di lavoro e l'inclusione di donne e minoranze nella forza lavoro.
Investimento nell'istruzione e nella formazione
In questo contesto, le organizzazioni insistono sull’importanza di investire nell'istruzione e nella formazione per affrontare queste nuove sfide, con particolare attenzione all'ecologia integrale, che “è vitale” per garantire un futuro sostenibile alle generazioni future. In questo modo, aggiungono, la proposta si allinea anche allo spirito dell’enciclica sull'ambiente Laudato si' di Papa Francesco del 2015. Durante l'evento, la Fondazione MAIRE ha promosso anche una borsa di ricerca per studi sull'integrazione dei flussi di migranti nella forza lavoro nel settore della transizione energetica.
Il panel di esperti
Antonio Zanardi Landi, ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta presso la Santa Sede e Fabrizio Di Amato, Presidente della Fondazione MAIRE, hanno dato il benvenuto agli ospiti. Tra i relatori della tavola rotonda il ministro degli Interni italiano Matteo Piantedosi, padre Enzo Fortunato, direttore della Comunicazione della Basilica di San Pietro, e Cristina Finocchi Mahne, economista e docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui