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Colonne di fumo si alzano dal Libano dopo i raid israeliani Colonne di fumo si alzano dal Libano dopo i raid israeliani   (AYAL MARGOLIN)

Medio Oriente, attacchi israeliani in Siria, Netanyahu minaccia il Libano

Sono una ventina le vittime dei raid sulla provincia di Hama, mentre dalla Striscia di Gaza sono partiti lanci di razzi verso il sud di Israele. Continua ad infiammarsi il fronte libanese, il premier Netanyahu chiede all’esercito di concentrarsi nella lotta contro Hezbollah, mentre l'Iran definisce "criminale" l'attacco in Siria. Prosegue il lavoro diplomatico in Medio Oriente con la missione dell’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue

Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano

Sale di ora in ora il bilancio delle vittime dei raid aerei israeliani a Masjaf,  in Siria centrale. Al momento si contano 18 morti e oltre 30 feriti. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, l'offensiva è stata diretta su alcuni siti militari filo-iraniani, tra cui un quartier generale di ricerca scientifica. Immediata la condanna di Teheran che parla di "attacco criminale" da parte di Israele.

Razzi da Gaza e missili sul Libano

Intanto, le forze di difesa Israeliane denunciano 2 lanci di razzi dalla regione settentrionale della Striscia di Gaza, sulla città di Ashkelon, nel sud di Israele. Il primo di questi è stato intercettato dalla difesa antiaerea, il secondo è invece finito in mare. Si intensificano i combattimenti anche verso il sud del Libano. Caccia Israeliani hanno colpito nella notte edifici militari di Hezbollah, secondo quanto riportato dell’esercito di Israele su X. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu ha chiesto all'esercito di cambiare la situazione in Libano, dove secondo le sue parole: “Risiede il braccio forte dell’Iran”, invitando inoltre gli abitanti del nord di Israele di prepararsi ad un cambio di scenario della guerra in questa regione.

La missione di Josep Borrell

Da oggi fino a giovedì, l’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera sarà in missione in Medio Oriente, precisamente in Egitto ed in Libano, per manifestare la volontà dell’Ue di contribuire al processo di pace. Dopo aver modificato la sua agenda di viaggio a causa dell'indisponibilità del ministro degli Esteri israeliano Katz a riceverlo, Borrell ricorda di attendere Katz al Consiglio Ue Affari esteri di gennaio.

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09 settembre 2024, 09:27