Israele, ancora raid sul Libano: 500 mila gli sfollati
Silvia Giovanrosa - Città del Vaticano
Continuano gli attacchi dell’esercito israeliano sul Libano. I media locali riferiscono che alle cinque di oggi, mercoledì 25 settembre, caccia israeliani hanno colpito la parte meridionale del Paese. I raid sono proseguiti per tutta la notte anche ad oriente, nella valle della Bekaa. L’esercito Israeliano ha dichiarato che nella serie di raid condotti nella notte sono stati colpiti combattenti di Hezbollah, depositi di armi, lanciarazzi e altri obiettivi. Attualmente sarebbero 569 i morti, tra cui almeno 90 le donne e circa 50 i bambini. I feriti ammontano a quasi 2mila persone. Il ministero della Salute libanese ha riferito che tra le vittime ci sarebbero anche quattro operatori sanitari. Le milizie sciite libanesi, intanto, hanno annunciato la morte di un comandante, Ibrahim Mohammed Kobeissi, con altre cinque persone, in un raid alla periferia sud di Beirut. Il gruppo ha dichiarato inoltre, di aver risposto agli attacchi di Israele lanciando circa 300 razzi verso la Galilea e Haifa, la maggior parte dei quali è stata intercettata dalla difesa israeliana.
A Tel Aviv allarme per un attacco dal Libano
Nella mattinata oggi i cittadini di Tel Aviv hanno cercato riparo nei rifugi anti aerei. L’esercito israeliano ha riferito di aver intercettato un missile terra-aria sparato dal Libano verso il centro del Paese. L’attacco puntava al complesso di intelligence militare di Glilot. ll gruppo guidato da Hassan Nasrallah ha spiegato di aver voluto colpire i responsabili degli assassini dei leader di Hezbollah e delle esplosioni dei cercapersone e walkie-talkie avvenuti nei giorni scorsi.
I civili in fuga
Sono attualmente mezzo milione le persone che hanno dovuto abbandonare le lore case per cercare rifugio altrove. A centinaia si dirigono verso la Siria, in particolare a Damasco, che dista 45 km dal confine libanese. Il ministero dell’Ambiente libanese ha fatto sapere che diversi edifici scolastici sono stati adibiti a rifugi. Sempre nella mattinata di oggi, l’esercito israeliano avrebbe intimato a quanti sono in fuga, di tenersi lontano dalle loro case fino a nuovo avviso, perché il Paese non è sicuro.
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