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Le macerie causate da un raid di Israele su un edificio residenziale a nord di Beirut Le macerie causate da un raid di Israele su un edificio residenziale a nord di Beirut 

Medio Oriente, Israele respinge la proposta di tregua di Stati Uniti e Francia

Il premier israeliano Netanyahu ha respinto il piano proposto da Francia e Stati Uniti per una momentanea tregua nella guerra contro Hezbollah. Atteso il suo discorso all’Assemblea delle Nazioni Unite. Intanto continuano i bombardamenti israeliani sul Libano. Hezbollah ha risposto con una serie di razzi verso Haifa e la Galilea. Anche dallo Yemen è partito un missile diretto verso il centro di Israele

Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano

Nuovi raid dell’esercito israeliano hanno colpito questa notte il sud e l’est del Libano. In particolare, sulla parte meridionale del Paese si sono intensificati i bombardamenti, dalla mezzanotte fino alle prime ore dell’alba, causando almeno 25 morti, come riferisce il ministero della Sanità libanese. Per contro, Hezbollah ha risposto all’offensiva israeliana lanciando razzi verso Haifa e la Galilea. Alcuni di questi sono stati intercettati, mentre altri sono caduti in aeree aperte, senza provocare vittime, stando a quanto riferito dalle forze di difesa israeliane. Il gruppo sciita ha confermato, inoltre, la morte di Muhammad Hossein Srour, il capo delle forze aeree di Hezbollah in un attacco condotto ieri dalle Forze di difesa di Israele alla periferia sud di Beirut.

Netanyahu rifiuta la proposta di Stati Uniti e Francia

21 giorni di cessate il fuoco in Libano per tentare la strada di una soluzione diplomatica e bloccare l’escalation del conflitto tra Israele e il gruppo armato sciita in nel Paese. Il piano era stato concordato dal presidente Francese Macron, dal capo della Casa Bianca, Joe Biden insieme con Israele. Questo è quanto riferito dalla portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre: “La proposta era stata concordata con il primo ministro Israeliano, Benjamin Netanyahu che tuttavia, una volta divenuta pubblica, ne ha preso le distanze. Il motivo del diniego sarebbe relativo a motivi di politica interna. Il ministro israeliano Itmar Ben Gvir, aveva minacciato di lasciare definitivamente il governo se fosse stata approvata una risoluzione per il cessate il fuoco con Hezbollah. Il quotidiano israeliano Heretz, fa sapere tuttavia, che sarebbero previste nuove discussioni per concordare una tregua temporanea.

Aumenta il numero degli sfollati

L’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati, ha reso noto che nelle ultime 72 ore più di 30mila persone hanno attraversato il confine con la Siria per cercare riparo dai bombardamenti. In base a quanto riferito dall’Agenzia, l'escalation del conflitto tra le forze israeliane e Hezbollah ha causato, dal 23 settembre, lo sfollamento oltre 90mila persone. Il ministro degli Interni libanese ha affermato che sono stati allestiti più di 500 rifugi, molti dei quali all'interno delle scuole. I sindaci provinciali stanno supervisionando i rifugi, dove le persone con esigenze particolari e problemi di salute cronici ricevono un'attenzione speciale.

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27 settembre 2024, 13:53