I soccorsi raggiungono una zona vicino Tel Aviv colpita da un missile lanciato dallo Yemen I soccorsi raggiungono una zona vicino Tel Aviv colpita da un missile lanciato dallo Yemen  (AFP or licensors)

Medio Oriente, gli Houthi colpiscono Israele

Un missile a lungo raggio, partito dallo Yemen, per la prima volta è riuscito a raggiungere la regione centrale dello Stato di Israele. Il premier israeliano Netanyahu ha minacciato ritorsioni. Proseguono, intanto, scambi di droni e razzi tra il sud del Libano e l’Alta Galilea, mentre si registrano nuovi raid a Gaza

Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano

È stato rivendicato dagli Houti dello Yemen l'attacco missilistico che, domenica 15 settembre, ha colpito un obiettivo militare nella città di Jaffa, senza causare morti o feriti. La difesa aerea israeliana non sarebbe riuscita ad intercettarlo e sono in corso indagini per capire quale falla ci sia stata nel sistema. Non era mai successo che gli Houthi riuscissero a colpire il Paese così in profondità. Per diversi minuti le sirene antiaeree hanno risuonato in diverse zone di Israele, compresa Tel Aviv e l'aeroporto internazionale di Ben Gurion, costringendo le persone presenti a trovare riparo nei rifugi. Il portavoce militare degli Houthi, Yahya Sare, ha avvertito che ci saranno ulteriori attacchi per rispondere all'attacco israeliano che, nel luglio scorso, colpì le infrastrutture degli Houthi nella città portuale yemenita di Hodeidah. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto che il gruppo militare sciita pagherà un "caro prezzo" per questo attacco.

Il fronte con il Libano

Non cala la tensione, intanto, tra Israele ed Hezbollah. Nella giornata di ieri, nuovi lanci di razzi e droni sono stati registrati contro il nord di Israele ed il sud Libano, secondo quanto riportato dai media libanesi. Netanyahu è tornato sulla questione ribadendo la volontà di cambiare la situazione nella regione. Nella serata di sabato il premier aveva addirittura annunciato l'apertura, "il prima possibile", di un fronte di guerra con il Libano. Un parere contrario a quanto dichiarato dal premier, lo ha espresso il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, il quale ritiene sia necessario dare una possibilità agli sforzi della diplomazia per raggiungere una soluzione nella guerra in Libano e ad un accordo di cessate il fuoco a Gaza. Fonti diplomatiche fanno sapere che, sempre Gallant, avrebbe espresso la sua preoccupazione al segretario della Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, per l'esacerbarsi della tensione tra Israele ed Hezbollah e che la possibilità di una soluzione diplomatica starebbe nettamente sfumando.

I Raid nella Striscia

All'inizio della giornata di oggi, 16 settembre, un attacco al campo profughi di Nuseirat ha ucciso almeno dieci persone, tra cui quattro donne e due bambini. Un altro raid è avvenuto a Gaza City, dove sono morte sei persone, tra cui una donna e due bambini, secondo quanto riportato dalla Difesa civile. Israele ha detto di aver colpito solo militanti e ha accusato Hamas di mettere in pericolo la popolazione operando nelle aree residenziali. Nella Striscia è stata inoltre colpita anche la scuola Ghazi Al-Shawa di Beit Hanoun, usata come nascondiglio da Hamas per preparare attacchi missilistici, secondo quanto riferito dall'esercito israeliano. Per i media palestinesi, la scuola serviva solo come rifugio per gli sfollati. Il Ministero della Salute di Gaza ha fatto sapere che oltre 41 mila palestinesi sono stati uccisi dall'inizio della guerra.

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16 settembre 2024, 09:20