Milano, il Quartetto del Mare suona in memoria del naufragio di Lampedusa
Vatican News
In tempo di guerra la musica lenisce le ferite. Il “Quartetto del Mare”, con i suoi strumenti realizzati dai detenuti del carcere di Opera con il legno delle barche dei migranti, eseguirà L’incompiuto di Mozart mercoledì 3 ottobre nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, in ricordo del naufragio a Lampedusa accaduto esattamente undici anni prima, il 3 ottobre 2024. Il Quartetto è composto da strumenti musicali costruiti dalle persone detenute del carcere di Opera con il legno delle barche dei migranti, nell’ambito del progetto “Metamorfosi”. Suoneranno ai violini: Eugjen Gargjola, Agnese Tasso, alla viola: Eva Impellizzeri e al violoncello: Michele Ballarini.
Le testimonianze prima del concerto
Il concerto è organizzato dall’Associazione Francesco Realmonte e dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ospita nella sede di via Carducci una delle barche realizzate con il legno dei “barconi”, appena restaurata. Il “Quartetto del Mare” eseguirà una trascrizione del Requiem di Mozart a cura di Eva Impellizzeri, intitolato “L’incompiuto di Mozart”. A dare inizio al concerto saranno le testimonianze di una persona rifugiata e di una persona detenuta che partecipa alla costruzione degli stessi strumenti musicali. Un momento per non dimenticare le persone migranti morte e disperse in mare e per riflettere sull’importanza del lavoro in carcere come condizione essenziale per il reinserimento positivo delle persone detenute nella società.
L’incompiuto di Mozart
“La scelta di terminare questa trascrizione sul Lacrimosa - spiega la musicista Eva Impellizzieri - è data dal fatto che, attorno al mistero su come sia deceduto il compositore, è quasi certo che Mozart scrisse per intero l'Introitus ed il Kyrie, mentre il resto dell'opera fu conclusa dall'allievo Süßmayr che, essendo stato probabilmente il più vicino a Mozart negli ultimi tempi e avendo anche avuto la possibilità di suonare insieme al maestro alcuni brani del Requiem, era il più adatto a occuparsi del lavoro. Mozart lasciò alcuni frammenti dell'opera fino alle prime otto battute del Lacrimosa dove morì senza completare l'intero Requiem. Il prezioso apporto di Süßmayr fu quello di riordinare in modo omogeneo il poco che era stato fatto dai collaboratori precedenti e di completare i brani mancanti del manoscritto”.
Cos’è il progetto “Metamorfosi”
Di fronte alla tragedia che vede il Mar Mediterraneo come il più grande cimitero d’Europa, la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti ha voluto pensare a un progetto culturale e di conoscenza a cui ha dato il nome di Metamorfosi. La proposta di porre lo sguardo su questi temi avviene attraverso non solo una metafora ma, appunto, una vera e propria “metamorfosi”: quella del legno delle barche dei migranti, trasportate dal molo Favarolo di Lampedusa al carcere di Opera, e trasformate dalle persone detenute in strumenti musicali - e oggetti di carattere sacro - affinché tutti possano conoscere una realtà, quella dei migranti, che viene spesso guardata con indifferenza o raccontata in modo ideologico. “Metamorfosi” perché questa mutazione del legno cambia anche chi la realizza e avvia un reale percorso di riscatto. Gli strumenti musicali creati nel carcere di Opera e nel carcere di Secondigliano a Napoli, diventano l’Orchestra del Mare: violini, viole, violoncelli e contrabbassi., chitarre e altri strumenti musicali.
La Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti
Fondata nel 2012 da Arnoldo Mosca Mondadori e Marisa Baldoni, la Fondazione rivolge la propria attività verso quell’umanità scartata indicata da Papa Francesco, cercandone il valore ignorato, il talento nascosto, tentando di offrire opportunità di riscatto e sostegno attraverso la formazione e il lavoro. In Italia opera con l’omonima Cooperativa, che assume persone detenute e in stato di grande fragilità. All’estero la Fondazione lavora, con i suoi Laboratori, in 17 Paesi. Tra questi, i “laboratori eucaristici” di produzione di ostie, presenti anche a Gaza e Betlemme, attivi anche in questo tempo di guerra.
L’ Associazione Realmonte ETS
Dal 2009, impegnata in vari progetti di accoglienza e sostegno di richiedenti asilo politico, l'Associazione Realmonte, in collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore, intende, attraverso iniziative culturali e di formazione, promuovere il rispetto dei diritti e della dignità delle persone e, al contempo, sensibilizzare una nuova coscienza sul tema complesso e drammatico delle migrazioni, contribuendo alla diffusione dei valori della solidarietà in risposta all’appello di Papa Francesco riassunto nei quattro verbi: accogliere, proteggere, promuovere, e integrare.
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