La denuncia dell’Onu: in Nicaragua cittadini indifesi sui diritti umani
Vatican News
È un aggiornamento segnato dal continuo peggioramento della situazione dei diritti umani quello che arriva da Ginevra, dal Gruppo di esperti delle Nazioni Unite sul Nicaragua. In un anno le condizioni sono drammaticamente deteriorate, con il governo, si legge nel testo pubblicato dall'Alto commissariato Onu per i diritti umani, che “continua a facilitare, coordinare ed eseguire gravi violazioni e abusi”. Il potere, scrivono gli esperti, è sempre più concentrato “nelle mani del Presidente e della Vicepresidente” del Paese, senza che vi sia alcuna istanza alla quale i cittadini possano richiedere giustizia. Tutto questo, è l’analisi, aggrava ulteriormente il già diffuso clima di impunità.
Tortura, detenzioni arbitrarie e maltrattamenti
"Il Nicaragua non soddisfa nemmeno lo standard minimo ragionevole di indipendenza giudiziaria", denuncia Jan-Michael Simon, presidente del Gruppo, e interi settori si trovano "in uno stato di vulnerabilità". Nel Paese, si legge, continuano le detenzioni arbitrarie, la tortura e i maltrattamenti, e la strumentalizzazione del diritto penale per eliminare qualsiasi opposizione, e le vittime devono scegliere tra la prigione e l'abbandono del Paese. Tra loro anche studenti, professori, popoli indigeni e comunità di discendenza africana. La mancanza di prevenzione e indagini da parte dello Stato, aggiunge Simon, conduce anche a “violazioni derivanti da gravi abusi da parte di privati, in particolare violenza di genere e omicidi".
I cristiani, vittime della repressione
Il Gruppo documenta poi la continua repressione contro i membri della Chiesa cattolica e di altre confessioni cristiane, e anche contro chi è al di fuori dei confini nazionali, con i “parenti degli oppositori del governo, compresi i bambini, che sono vittime esclusivamente per i loro legami familiari”.
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