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Un esempio dei dispositivi elettronici esplosi Un esempio dei dispositivi elettronici esplosi 

Nuovi attacchi contro Hezbollah, esplosi walkie talkie e radio in dotazione alla milizia sciita

Si aggrava il bilancio dei morti e dei feriti dopo le nuove deflagrazioni anche di walkie talkie e radio, oltre ai cercapersone di due giorni fa, in uso al gruppo islamico. Gli incidenti, avvenuti in due giornate consecutive, sono attribuibili a manomissioni di cui viene accusato Israele. Gli Stati Uniti precisano di non essere coinvolti nell’accaduto

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Sono almeno 20 i morti provocati dai nuovi attacchi dinamitardi ai dispositivi tecnologici usati dagli Hezbollah libanesi: ieri, mercoledì 18 settembre, a esplodere sono stati walkie talkie e radio in dotazione alla milizia sciita, dopo le esplosioni dei cercapersone di due giorni fa che avevano provocato 18 vittime, fra cui anche bambini. Solo ieri 450 i feriti, finiti in ospedale con ferite gravi e mutilazioni.

Le accuse contro Israele 

Le esplosioni vengono attribuite a manomissioni di cui viene accusato, da più parti, Israele che per ora non ha rivendicato l’azione, né rilasciato dichiarazioni al riguardo, mentre gli Stati Uniti hanno chiarito di non essere in alcun modo coinvolti negli incidenti. Stando a quanto reso pubblico dalla testata americana New York Times, la proprietà dell’azienda produttrice dei cercapersone è riconducibile a Israele.  

Le reazioni

Hezbollah dal canto suo ha già promesso “una vendetta sanguinosa e unica". "La brutalità di questo crimine non può essere espressa - ha dichiarato il primo ministro libanese Najib Mikati-siamo in guerra, considerando ciò che vive il nostro popolo nel sud del Libano da 11 mesi". Caos e rabbia si sono estesi all'intera popolazione che ha preso di mira con aggressioni veicoli dell’Onu. Immediata anche la reazione dell’Iran secondo il quale “Israele pagherà”. Oggi, intanto, atteso il discorso alla nazionale del leader degli Hezbollah, Nasrallah. Domani riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

 

 

 

 

 

 

 

 

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19 settembre 2024, 08:48