Attacco di Israele sul Libano, colpiti anche bambini
Vatican News
Restano ancora estremamente incerti i numeri delle vittime provocati nelle ultime ore dai raid israeliani sul sud di Beirut, con l'obiettivo, sembra, di intercettare e uccidere Ibrahim Aqil, comandante militare di Hezbollah, ricercato negli Stati Uniti perché coinvolto negli attentati nella capitale libanese nel 1983. Per i media libanesi il vero obiettivo poteva essere Naim Qassem, numero due di Hezbollah. Le vittime sarebbero 8 e una sessantina i feriti, secondo quanto riferito dal ministero della Salute libanese, tra i morti anche cinque bambini. Centocinquanta invece i razzi lanciati per rappresaglia da Hezbollah contro il nord israeliano.
A causa della situazione in corso il premier isrealiano Benjamin Netanyahu avrebbbe deciso di accorciare il suo prossimo viaggio negli Stati Uniti di un giorno. Quattro. giorni anziché i cinque previsti, con la partenza mercoledì 25 settembre e il discorso alle Nazioni Unite il 27 settembre. Netanhyau, secondo Hamas, starebbe ponendo "deliberatamente condizioni impossibili per far saltare qualsiasi possibilità di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione di ostaggi e prigionieri". Secondo Hamas, per riuscire quindi a finalizzare un accordo gli stati uniti dovrebbero esercitare pressione su Israele. Intanto, in un blitz in Cisgiordania, l'esercito israeliano avrebbe ucciso il comandante di una cellula terroristica locale, sette in tutto le vittime e sette gli arresti compiuti tra i palestinesi.
Diplomazia a lavoro
Si moltiplicano quindi i tentativi di mediazione della diplomazia occidentale. I ministri degli Esteri di Stati Uniti, Francia, Italia, Germania e Gran Bretagna si sono riuniti a Parigi per fare il punto della situazione. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, in un bilaterale con il ministro francese Stephane Sejourne, ha invocato "moderazione da tutte le parti", mentre il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha portato nella capitale francese, per condividerle con i colleghi, le informazioni che arrivano dai militari impegni a Beirut e al confine israelo-libanese. "Siamo preoccupati delle tensioni in Medio Oriente", ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, riferendo che il presidente Biden ritiene raggiungibile una soluzione diplomatica fra Israele e Hezbollah.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui