Proteste contro Netanyahu in Israele Proteste contro Netanyahu in Israele

Proteste in Israele contro Netanyahu, cittadini chiedono accordo su ostaggi

Migliaia di manifestanti in tutto il Paese sono scesi nelle strade per invocare una intesa con Hamas. Cortei anche davanti alla residenza del premier, almeno 10 gli arresti. Intanto, Usa, Qatar ed Egitto continuano a trattare per la tregua

Gianmarco Murroni - Città del Vaticano

Sono migliaia le persone tornate in piazza in Israele, per il terzo giorno consecutivo, per chiedere al premier Benjamin Netanyahu un accordo per la liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre dello scorso anno. Vicino alla residenza di Netanyahu almeno dieci persone sono state arrestate nel mezzo delle proteste, barricate sono state date alle fiamme ed gli agenti di Polizia sono stati costretti ad intervenire nel tentativo di disperdere la protesta con idranti e unità a cavallo.

Impegno di Israele

Netanyahu ribadisce il suo impegno a raggiungere un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi trattenuti da quasi undici mesi nell'enclave palestinese. E torna ad accusare Hamas, da cui non arriva, dice, "una  risposta analoga". "Abbiamo acconsentito alla formula presentata il 31 maggio dal presidente Biden - spiega in conferenza stampa - abbiamo accettato la cosiddetta 'proposta ponte' del 16 agosto. Hamas ha respinto la prima. E ha respinto la seconda".

Replica di Hamas

“L'insistenza del premier israeliano sul rilascio dei prigionieri tramite la pressione militare, invece di concludere un accordo, significa che verranno restituiti alle loro famiglie nelle bare". È la risposta a Netanyahu che arriva da Abu Obeida, portavoce del braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam, citato dalla tv satellitare al-Jazeera. L'emittente riferisce di nuove istruzioni che sarebbero state impartite alle guardie che tengono prigionieri gli ostaggi nella Striscia di Gaza e di ordini che riguarderebbero l'eventuale avvicinamento di forze israeliane ai siti in cui vengono trattenute le persone rapite.

Negoziati Usa

“È da tempo che è giunto il momento di un cessate il fuoco e di un accordo sugli ostaggi. Dobbiamo riportare a casa i progionieri e porre fine alle sofferenze di Gaza". Così in un post su X la vice presidente Usa e candidata dem alla Casa Bianca Kamala Harris che, insieme al presidente Biden, ha incontrato il team di negoziatori degli Stati Uniti. Durante il colloquio, è stato aggiornato anche lo stato della proposta-ponte delineata da Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Infine, sono stati discussi i prossimi passi da compiere per garantire il rilascio degli ostaggi, comprese le consultazioni continue con i Paesi mediatori.

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03 settembre 2024, 08:16