Attacco di Hezbollah a base militare israeliana, quattro soldati morti
Roberta Barbi - Città del Vaticano
“Solo un assaggio di ciò che attende il nemico se deciderà di continuare i suoi attacchi contro il nostro popolo”. Questa la rivendicazione arrivata dalle milizie sciite di Hezbollah dell’attacco di domenica notte contro una base militare israeliana nei pressi di Binyamina, distretto settentrionale di Haifa, in cui quattro soldati israeliani sono rimasti uccisi e almeno sette feriti gravemente su un totale di 67 persone trasportate in ospedale. L’azione, dunque, sarebbe una risposta ai raid israeliani su Beirut, nei quartieri di Al Nwaireh e Al Basta e su altre regioni libanesi. Sempre Hezbollah afferma di aver sparato colpi di artiglieria contro forze israeliane che tentavano di infiltrarsi in territorio libanese vicino al villaggio di Markaba, e di aver lanciato razzi contro soldati nemici in altre zone.
Biden a Netanyahu: stop a raid su Beirut
I raid effettuati sulla capitale libanese sarebbero stati al centro di un colloquio avvenuto la settimana scorsa tra il presidente americano Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu: il numero uno della Casa Bianca avrebbe chiesto uno stop agli attacchi contro Beirut, in risposta dei quali, tra l’altro, Hezbollah avrebbe sferrato l’attacco con droni contro la base militare nel nord di Israele. A riferire questa telefonata tra i due è il sito israeliano Ynet.
Colpito un ospedale a Gaza
Sul fronte sud della guerra, a Gaza un nuovo attacco ha colpito l’ospedale di Al Aqsa, al centro della Striscia, dove si rifugiavano i palestinesi sfollati: almeno tre le vittime e una quarantina i feriti. Intanto, violenti combattimenti sarebbero ripresi anche nel nord della Striscia, dove le milizie di Hamas si sarebbero in parte ricostituite: secondo l’agenzia Wafa cinque bambini sarebbero rimasti uccisi in un raid con droni a Shati mentre giocavano vicino a un bar.
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