Gli Harlem Globetrotters eroi dell'alimentazione nel quartiere di Tor Bella Monaca
Gianmarco Murroni - Città del Vaticano
I bambini seduti a bordo campo sorridono e scherzano, in un misto tra attesa e trepidazione. Poi la musica si alza e si levano urla di gioia e applausi, quel chiasso buono che Papa Francesco ricorda spesso: dove ci sono i giovani, deve esserci rumore, ha affermato più volte il Pontefice. E i ragazzi riuniti nel campo da basket dell’Istituto Comprensivo Via Acquaroni, nel quartiere di Tor Bella Monaca a Roma, di rumore ne hanno fatto tanto nell’accogliere nel rettangolo di gioco Arysia ‘Ace’ Porter e Darnell ‘Speedy’ Artis, i due atleti degli Harlem Globetrotters che il 17 ottobre hanno animato il pomeriggio romano, esibendosi in spettacolari giocate con la palla a spicchi.
I ‘Giramondo’ di Harlem
La squadra di pallacanestro degli Harlem Globetrotters, letteralmente i ‘Giramondo’ di Harlem, è composta da atleti che combinano comicità, atletismo e uno stile di gioco spettacolare. Tra le loro attività c’è proprio quella di esibirsi in varie parti del mondo, affiancando alle giocate sul campo messaggi di pace e fratellanza, esaltando i valori dello sport. “Siamo qui per sottolineare l’importanza del diritto al cibo per una vita e un futuro migliori, soprattutto per i più piccoli. Loro sono il futuro, sono la prossima generazione. Quindi vogliamo che comprendano come prendersi cura del proprio corpo”, spiega ‘Ace’, mentre il compagno di squadra ‘Speedy’ evidenzia le difficoltà che vivono i bambini nel quartiere: “Sappiamo che questa non è un'area privilegiata. Questi ragazzini crescono con poche risorse. È una cosa che sento molto vicina a me. Vengo da Filadelfia, da un quartiere povero. In queste condizioni cresci nelle difficoltà. Volevamo regalare a questi ragazzi tanto divertimento e un ricordo che, speriamo, li incoraggi a seguire i loro sogni e realizzare qualcosa di straordinario.
La gioia dei ragazzi
L’ evento, inizialmente previsto a Largo Mencaroni, la piazza principale di Tor Bella Monaca rigenerata dopo l’intervento dell’associazione Cresco e della Fondazione Paolo Bulgari, è stato poi spostato nella palestra dell’Istituto Via Acquaroni a causa di un temporale, ma la pioggia non ha scoraggiato i ragazzi della scuola che hanno risposto con entusiasmo all’iniziativa. “Oggi a Tor Bella Monaca è accaduto uno di quegli eventi che solitamente accadono in centro, che invece le nostre ragazze e i nostri ragazzi hanno il diritto di vivere. Una cosa bella che riguarda l’uguaglianza, in un quartiere dove purtroppo la povertà è nota, in cui molto spesso si raccontano solo le cose brutte. Oggi questi bambini hanno conosciuto delle eccellenze dello sport, delle star che erano qui per loro”, racconta Claudia Bernabucci, presidente della associazione Cubo Libro, partner di Cresco. Cubo Libro, spiega Bernabucci, “porta avanti ogni giorno questa filosofia e questa ricerca dei diritti, insieme a tutte quelle famiglie che hanno voglia di vivere bene e godersi gli spazi del quartiere”.
L’importanza della scuola
A rafforzare le parole di Claudi Bernabucci è Guglielmo Caiazza, dirigente dell’Istituto comprensivo Via Acquaroni: “È stata una giornata emozionante, ringraziamo la Fao che ha voluto che questo evento si svolgesse a Tor Bella Monaca. Siamo in un quartiere che ha delle criticità, dovute alla povertà materiale e culturale. Ma noi non smettiamo mai di lavorare con i giovani. La Giornata mondiale del cibo qui a Tor Bella Monaca acquista un valore ancora più profondo. Ricordando loro che nel mondo esistono coetanei che vivono in scenari di guerra e in situazioni di fame e di disagio”. La scuola, dunque, in prima linea nel sensibilizzare i giovani alle tematiche dello spreco alimentare, ma anche per veicolare valori civili. “Nella nostra scuola studiano mille alunni. Io dico sempre che siamo un avamposto di legalità, in un quartiere dove si combatte ogni giorno per la legalità”.
Il ruolo della Fao
Tra gli ideatori dell’evento a Tor Bella Monaca un ruolo decisivo lo ha avuto la Fao, come racconta Sabina Zaccaro, communication officer dell’Organizzazione: “I giovani sono il futuro, la Fao ci ha tenuto tantissimo a dedicare loro uno spazio: il 16 ottobre abbiamo ospitato coloro che prendono le decisioni, il mondo adulto, il mondo che la responsabilità di decidere sui grandi temi dell’alimentazione; il 17 ottobre è la giornata dedicata ai ragazzi”. Un evento, quello nel quartiere alla periferia di Roma, che è iniziato la mattina, quando mille studenti sono stati accolti nel Palazzo della Fao, per riflettere sul tema del diritto al cibo. “Nel pomeriggio abbiamo deciso di uscire e andare noi incontro a loro - continua Zaccaro - per portare un messaggio insieme ai Globetrotters: comprendere che il cibo è un diritto, per altro sancito dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo, anche se spesso ce ne dimentichiamo. Quindi è importante ricordarlo in questo luogo, senza dimenticare tutti i bambini che sono lontani, che non vediamo, ma che sappiamo essere in una situazione di sofferenza”.
La giusta alimentazione
Durante la mattinata al Palazzo della Fao tanti ospiti si sono alternati sul palco della Sala Plenaria, per testimoniare il loro messaggio su una corretta alimentazione e un corretto uso del cibo. Tra questi, anche lo chef Max Mariola, volto noto su social e tv: “I bambini sono il futuro, loro possono salvare tutto. Dobbiamo portare i nostri figli a conoscere il mondo dell’alimentazione: fargli conoscere il mercato, fargli vedere le verdure, le stagionalità, fargli capire che non si vive solo pane e pizza, ma che è necessario diversificare l’alimentazione”. Mangiare bene, ma anche comunicare correttamente: “La comunicazione va fatta ogni giorno, ma non da quelli come me, sui social. I genitori devono comunicare con i propri figli, quello è il messaggio più incisivo. Dobbiamo cominciare in famiglia a dare questi insegnamenti”.
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