Voto in Georgia, le opposizioni denunciano brogli
Silvia Giovanrosa - Città del Vaticano
La “Coalizione per il cambiamento” che in Georgia riunisce i quattro partiti di opposizione e la presidente della Repubblica, Salome Zourabichvili, a capo della coalizione, non intendono riconoscere la vittoria del partito Sogno Georgiano, al governo da 12 anni, che nella recente tornata elettorale di sabato 26 ottobre ha ottenuto il 55% dei voti. I leader filo-europeisti della coalizione di opposizione si sarebbero invece fermati al 37,5%. Sin dal pomeriggio di sabato, dopo la pubblicazione dei primi risultati da parte della Commissione elettorale, che annunciavano in testa il partito di governo considerato filo-russo, le opposizioni avevano segnalato presunti brogli e intimidazioni in tutto il Paese.
Indagini e video
Anche la Società internazionale per la democrazia e le elezioni regolari, una Ong con sede a Tbilisi, ha dichiarato che “incidenti e violazioni elettorali sono stati registrati ancora a urne aperte” e che “uno su dieci dei suoi osservatori elettorali ha segnalato problemi di varia natura”. Nella città di Marneuli, a sud di Tbilisi, il Ministero dell’Interno ha avviato un’indagine dopo che un video pubblicato online, mostrava alcuni elettori che avrebbero presentato alle urne schede elettorali già compilate. In questo caso i risultati del seggio sono stati invalidati, ma episodi dello stesso genere si sarebbero verificati anche in altre città.
Richieste indagini anche da Ue e Usa
Da Bruxelles, intanto, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dichiarato che le presunte irregolarità devono essere seriamente affrontate, annunciando che il tema sarà portato al tavolo del vertice informale dei 27 leader dell'Unione europea di Budapest. Richieste di indagini per fare chiarezza su quanto accaduto sono giunte anche dal Segretario di Stato americano, Antony Blinken, che in un comunicato della Casa Bianca, citando i rapporti degli osservatori internazionali e locali, ha affermato che il clima pre-elettorale è stato caratterizzato da "compravendita di voti e intimidazione degli elettori" da parte di esponenti del partito Sogno Georgiano.
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