Colloquio tra Biden e Netanyahu: pronto l'attacco all'Iran
Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano
Si è svolto in un clima positivo, come sottolineato dai media locali, il colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. I due leader hanno principalmente discusso dell’annunciato attacco israeliano in Iran. Nonostante Biden abbia cercato di far prevalere la via diplomatica, continuando a chiedere un cessate il fuoco, il premier israeliano ha dichiarato che saranno i siti militari e le strutture di Intelligence di Teheran al centro del mirino della rappresaglia, che ormai sembra inevitabile. “Il nostro attacco sarà letale, preciso e soprattutto sorprendente, non capiranno cosa è successo né come", ha annunciato il ministro della Difesa israeliana, Yoav Gallant, sottolineando che l'intero sistema di sicurezza israeliano - dal soldato a terra fino al primo ministro - è in sintonia con l'attacco all'Iran. "L'intera catena di comando è allineata e concentrata su questo problema", ha assicurato.
La posizione di Biden
Dal canto suo Joe Biden ha affermato l’impegno degli Stati Uniti a sostenere la sicurezza di Israele, che ha il diritto di difendere i propri cittadini da Hezbollah. Nello stesso tempo, il capo della Casa Bianca ha chiesto al premier israeliano di ridurre al minimo i danni ai civili, in particolare nelle aree densamente popolate di Beirut. Il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, in un briefing con i giornalisti ha sottolineato come gli Stati Uniti, pur sostenendo Israele, chiedono che l'operazione in Libano, avviata nove giorni fa, non sia come quella a Gaza, dove sono morte 42 mila persone, secondo i dati riferiti dal Ministro della Salute gestito da Hamas.
Attacchi sul terreno
Intanto le milizie del gruppo sciita libanese hanno lanciato nella giornata di ieri 360 razzi sul territorio israeliano a cui le forze di difesa di Israele hanno risposto con attacchi mirati nel sud del Libano, nei quali - ha riferito l'IDF - sarebbero morti due capi di Hezbollah. Nella Striscia di Gaza, invece, 47 palestinesi sono rimasti uccisi in una serie di raid aerei israeliani contro il campo profughi di Jabaliya. Quindici persone sono morte in un attacco che ha colpito il cortile di un ospedale, dove erano allestite tende per i rifugiati.
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