Han Kang, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2024 Han Kang, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2024  

Il Nobel per la Letteratura alla scrittrice sudcoreana Han Kang

L’Accademia svedese ha assegnato il premio alla 53enne “per la sua intensa prosa poetica”. Per lei l’affermazione internazionale era arrivata nel 2016 con il romanzo “La vegetariana” premiato con il prestigioso “International Booker Prize”. È la prima donna sudcoreana a ricevere il Nobel e la 18.ma autrice a ricevere il premio letterario dell’Accademia svedese

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

“Thanks, thanks, thanks”. Con un post su X la scrittrice sudcoreana Han Kang ringrazia per l’assegnazione da parte dell’Accademia di Svezia del Premio Nobel per la Letteratura 2024. Una scelta, si legge nelle motivazioni, dettata dalla “sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana”. Per il presidente del Comitato per il Nobel dell'Accademia, Anders Olsson, Kang ha “una consapevolezza unica delle connessioni tra corpo e anima, tra i vivi e i morti, e con il suo stile poetico e sperimentale è diventata un'innovatrice della prosa contemporanea”. È la prima donna sudcoreana a ricevere il Nobel e la 18.ma donna a ricevere il premio letterario dell’Accademia svedese, l’ultima in ordine di tempo era stata nel 2022 la scrittrice francese Annie Ernaux.

Alcuni dei libri pubblicati dalla vincitrice del Nobel per la Letteratura 2024
Alcuni dei libri pubblicati dalla vincitrice del Nobel per la Letteratura 2024

Il successo con “La vegetariana”

Hang Kang, 53 anni, è nata il 27 novembre 1970 a Gwangju e oltre alla passione per la scrittura coltiva anche quella per le arti visive e la musica. Figlia d’arte - il padre, Han Seung-won, è un noto autore sudcoreano - ha pubblicato le sue prime composizioni poetiche nel 1993 sulla rivista Literature and Society, mentre il suo debutto in prosa è del 1995 con la raccolta di racconti “Love of Yeosu”. È nel 2016 che arriva il primo successo internazionale con la vittoria dell’“International Booker Prize” per il suo best seller “La vegetariana”. Il romanzo, che racconta di una donna che decide di smettere di mangiare carne, inquadra la vicenda attraverso lo sguardo di altre persone: il marito, il cognato e infine la sorella, come se la protagonista non avesse diritto di parola. La scelta di diventare vegetariana diventa un atto di ribellione ma anche la negazione del proprio corpo, memoria e testimone di una violenza fisica e psicologica.

“Vivere di vento, sole, acqua”

Di grande impatto anche il suo romanzo “Atti umani”, finalista dell'“International Booker Prize” nel 2018, dedicato al massacro avvenuto, durante la repressione di una rivolta popolare ad opera dell’esercito, nella città natale della Kang, Gwangju, nel maggio del 1980. In un’intervista al quotidiano italiano “Corriere della Sera” l’autrice spiegava che “la violenza e la dignità dell’uomo coesistono ferocemente” e che “la storia del XX secolo lascia ferite profonde e domande sulla violenza e la dignità dell’uomo nel mondo”. Sul social X a commento dell’assegnazione, padre Antonio Spadaro, sottosegretario del Dicastero Vaticano per la Cultura e l'Educazione, ha citato un passaggio del libro di Kang “Convalescenza” del 2019: “Presto, lo so, perderò anche la capacità di pensare, ma sto bene. È da tanto tempo ormai che sognavo questo, di poter vivere solo di vento, sole e acqua”.

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10 ottobre 2024, 14:33